Il 14 ottobre a Brescia apre al
pubblico Mita, Museo Internazionale del Tappeto Antico, che
raccoglie un patrimonio di oltre 1.330 opere tessili della
Fondazione Tassara, la più completa raccolta privata al mondo
con capolavori provenienti da Asia, Europa e Africa. Le opere
coprono la storia della produzione mondiale del tappeto, dalla
fine del XV all'inizio del XX secolo, con pezzi rarissimi per
epoca e provenienza: da grandi formati realizzati per palazzi e
moschee fino a piccoli tappeti a preghiera.
Tra gli obiettivi di Mita c'è il confronto tra culture
diverse, come dimostra la provenienza dei pezzi in collezione,
un inno all'integrazione e alla contaminazione culturale e al
tempo stesso il riconoscimento di ogni individualità. Il
progetto architettonico del museo, che nasce da una ex fonderia,
è a cura di Open Building Research con la collaborazione di
Lombardini22 e intende essere un luogo di studio, innovazione e
creazione, uno spazio di confronto e dialogo tra culture
orientali e occidentali, tra tradizione e contemporaneità. La
struttura stessa è stata progettata come uno spazio di
socializzazione, un teatro che unisce la collezione e il suo
pubblico in un unico grande ambiente, articolato intorno a uno
spazio centrale.
Ad accogliere il visitatore una piazza gradonata leggermente
inclinata verso il portico di ingresso che fa da quinta, anche
multimediale, alle possibili iniziative all'aperto. Lo spazio
interno è pensato per stimolare un'esperienza percettiva
multiforme, con diversi gradi di interazione e contemplazione: è
un unicuum, le cui parti (sala espositiva, laboratorio,
biblioteca, sala multimediale e belvedere) sono in relazione tra
loro attraverso lo spazio centrale, senza la tradizionale
separazione delle sale. Un ampio caveau accoglie i manufatti
tessili garantendo le migliori condizioni per preservarli e
l'illuminazione è studiata per consentire la percezione di tutta
la gamma cromatica dei capolavori.
La prima mostra che il nuovo museo ospita è 'Masterpieces',
visibile nei weekend gratuitamente dal 14 ottobre al 10
dicembre, con una selezione di 20 manufatti tessili della
collezione Zaleski, databili tra il XVI e il XIX secolo, scelti
dal curatore Giovanni Valagussa. Tra questi spiccano un
rarissimo tappeto della Polonia degli inizi del XVIII secolo,
uno della dinastia Ming oltre a manufatti dal Caucaso e
dall'Anatolia, dalla Persia e dall'India.
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