(di Stefano Ambu)
"Noi camminiamo in Sardegna. A
passo lento, tra bellezza, identità e devozione". Sono titolo e
sottotitolo della seconda edizione, dal 2 al 7 ottobre,
dell'evento che promuove e lancia i percorsi religioni
nell'Isola. Non si può parlare di sede stabile: l'appuntamento
in autunno è 'mobile', centinaia di chilometri di sentieri che
attraversano la Sardegna dal Sulcis a Santa Teresa di Gallura.
Dal cammino minerario di Santa Barbara a quelli di Sant'Efisio,
San Giorgio e Santu Jacu. Poi la via dei santuari, il cammino
100 torri e quello francescano. C'è un po' di tutto: mare,
collina e montagna.
Storia che si mescola con la religione. E con la cura dello
spirito. Come insegna Padre Salvatore Morittu, nominato due
settimane fa componente del comitato scientifico del cammino
francescano. "Vi vogliamo in cammino per sentirvi pellegrini -
ha detto durante la presentazione dell'evento a Cagliati - Non
solo per ammirare i paesaggi stupendi che la Sardegna ci offre.
Ti puoi mettere in cammino anche rileggendo la tua vita, corpo,
anima e spirito. Intendendo il viaggio come ricerca".
E allora ecco il percorso che lega, passo dopo passo, i
quattordici centri sardi nei quali, sin dal XII secolo, il
pensiero di San Francesco d'Assisi è rimasto scolpito nella
roccia. Come tra i graniti di Luogosanto con l'Eremo di San
Trano. Proprio alla ricerca di tutto e di niente, di Dio e
dell'isolamento, i frati francescani scalarono il monte Rasu. E
l'itinerario passa nel luogo dove forse è sepolto Giovanni
Parenti, ministro dell'ordine dopo Francesco. A Castelsardo i
minori conventuali da mezzo millennio stanno nella chiesa di
Nostra Signora delle Grazie. È vicino con lu Cristu Nieddu,
crocefisso di ginepro di inizio XIII secolo che deve il suo nome
al fatto che il passare del tempo lo ha fatto diventare quasi
nero. Altro posto ideale per respirare San Francesco è il
convento di Sant'Antonio, a Mores.
Quindici itinerari che attraverseranno oltre 70 comuni lungo
i sette cammini (Cammino Minerario di Santa Barbara, Santu Jacu,
San Giorgio Vescovo di Suelli, Sant'Efisio, 100 Torri, le Vie
dei Santuari e Francescano in Sardegna) e le otto destinazioni
di pellegrinaggio (Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi,
Luogosanto, Orgosolo e Sant'Antioco), iscritti nel Registro
ufficiale dei Cammini, per un totale di circa 1.000 chilometri.
La manifestazione coinvolgerà circa 500 persone, tra esperti e
addetti ai lavori (100 dei quali provenienti dal resto
d'Italia), compresi giornalisti specializzati, influencer,
esperti di cammini, videoreporter, guide turistiche e
appassionati, che attraverseranno i principali cammini e
itinerari della Sardegna per poi incontrarsi in un borgo
identitario.
Quest'anno sarà quello di Laconi, per condividere e
confrontarsi, oltre che per pianificare l'edizione 2024
"attraverso una proposta turistica unitaria - ha sottolineato
l'assessore regionale del Turismo Gianni Checca - articolata in
Cammini, Destinazioni di pellegrinaggio, Luoghi francescani e
Borghi. Puntiamo ad andare oltre il tradizionale e consolidato
turismo balneare, con l'obiettivo di destagionalizzare.
Occupandoci anche di temi importanti come la sostenibilità, la
lotta allo spopolamento, il presidio del territorio e la
valorizzazione, soprattutto in periodi di bassa stagione, delle
zone interne".
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