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"Rotte di collisione" al Ragusa festival

"Rotte di collisione" al Ragusa festival

Al via il 29 giugno la rassegna con 20 mostre e workshop

PALERMO, 27 giugno 2018, 16:05

di Giovanni Franco

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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RAGUSA - Con lo sguardo sul territorio proiettato sul Mediterraneo. E la Sicilia in primo piano, attraverso le sue sfaccettature e sfumature di colori e chiaroscuri. Con questo obiettivo dal 29 giugno al 19 agosto a Ibla, si svolgerà la VII edizione del Ragusa foto festival. Ogni anno la direzione artistica e il comitato scientifico individuano un tema attorno al quale ruotano mostre ed eventi.
    Ai lavori di autori "famosi", si affiancano progetti realizzati da giovani che provengono dalle istituzioni italiane di "alta formazione artistica, "con l'intento di proporre una riflessione sulla portata metodologica dello studio della fotografia".
    Il titolo scelto per l'edizione 2018, "Rotte di collisione", sintetizza il tema verso cui la rassegna ha deciso di volgere il proprio obiettivo ovvero, "quello del conflitto e delle tracce che esso produce sul territorio, ferite e lacerazioni impresse nella memoria culturale e sociale: la parola collidere deriva dal latino cum-ledere, indica lo scontro e il conseguente danneggiamento di due elementi", affermano gli organizzatori. La Sicilia diviene cosi "luogo d'elezione per raccontare non solo sé stessa, ma il mare e i paesi che la circondano, l'Europa e il mondo, il passato e il presente. Nella scelta di un tema delicato e scottante, il tentativo di ricondurlo alla fotografia rappresenta un modo per attribuirgli significato rispetto alla contemporaneità, una via per inserirlo in una più ampia analisi della società e della cultura; l'intento è di promuovere un ricordo consapevole, capace di affrontare traumi e rimozioni collettive, per generare nuova memoria, e con essa nuova luce".
    Gli autori esposti sono "stati selezionati - proseguono gli organizzatori - per lo sguardo che li contraddistingue, lontano dallo shock e dalla spettacolarizzazione del tema, in favore di un'analisi più lenta e profonda, capace di riflettere sui segni che violenza e conflitti lasciano sulla pelle della terra, dell'individuo e della collettività".
    Le 20 mostre sono suddivise in due ideali macro-aree, da un lato quelle degli autori più conosciuti, Laia Abril, Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco e Fabio Severo, Pavlos Fysakis, Donata Pizzi, Sandra Vitaljic, le proiezioni dei lavori del Depression Era Collective a cura di Pasqua Vorgia e #Spaziofotocopia a cura Yvonne De Rosa fondatrice di Magazzini Fotografici; dall'altro il percorso espositivo di Territori di Formazione, che comprende i lavori di nove giovani autori italiani: Veronica Billi, Federico Buzzoni, Elena Coco, Cecilia Del Gatto, Margherita Libuori, Irene Nobile, Valentina Ruggiero, Giovanni Scarantino, Valerio Eliogabalo Torrisi. A queste si aggiungono i progetti espositivi legati al Premio Miglior Portfolio 2017, con il vincitore Giuseppe Iannello, e le tre menzioni speciali per Fabio Itri, Claudio Majorana e Maddalena Migliore. Con questa edizione il foto festival inaugura il primo progetto destinato alla formazione dei più giovani, un workshop della durata di tre giorni tenuto da Mario Cresci, che seguirà un gruppo di 20 partecipanti selezionati nella realizzazione di un lavoro a Ragusa, introducendo temi legati all'arte, alla fotografia e alla comunicazione. L'esperienza culminerà poi con la realizzazione di una proiezione pubblica domenica 1 luglio.
   

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