Le strutture di un grande edificio
rettangolare con vani pavimentati a calce datati da ceramiche
medievali di un periodo tra il XII ed il XIV secolo sono venute
alla luce a Catania durante lavori di riqualificazione di piazza
Cardinale Pappalardo (ex piazza Duca di Genova). Tra i reperti
recuperati il fondo di una scodella che riporta dipinto uno
stemma, forse quello del Casato d'Aragona. Lo rende noto la
Regione Siciliana, aggiungendo come, sebbene le ricerche siano
ancora in corso, la Soprintendenza per i Beni culturali e
ambientali di Catania abbia già tracciato un primo bilancio
delle scoperte e, in accordo con l'amministrazione comunale
abbia predisposto l'avvio di una sorveglianza archeologica, che
è già diventata uno scavo sistematico, in concomitanza con gli
interventi di risistemazione urbana che proseguiranno seppure
con le necessarie modifiche rispetto al progetto originario.
A Sud dell'edificio venuto alla luce è stata scoperta una
galleria costruita con murature molto robuste e volta a botte,
alta più di tre metri e larga circa due metri e mezzo, che è
stata seguita in direzione Ovest per circa venti metri. Questa
galleria, cui si accede da un vano con volta a crociera, è oggi
quasi completamente sepolta da sedimenti di ogni epoca, ma uno
strato isolato al suo fondo ha restituito materiali risalenti al
Basso Medioevo, i più antichi dei quali risalgono alla prima età
normanna (fine XI-inizi XII secolo). È probabile che questa
galleria facesse parte del sistema delle difese medievali della
città sul lato di mare e che venne poi inclusa nei rifacimenti
delle stesse mura voluti da Carlo V nella metà del XVI secolo.
Nella parte centrale della piazza, infine, è emerso quasi
ovunque il banco lavico naturale. Tracce di altri edifici, uno
dei quali probabilmente basso medievale, sono emerse in più
punti nei saggi effettuati nella parte settentrionale, dove è
stata rinvenuta anche la testimonianza più recente: la
conduttura di una fontana che dovette esistere verso la fine del
XIX secolo.
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