di Ida Bini
La Thuile, nella valle del
Piccolo San Bernardo, proprio al confine con la Francia e al
cospetto dell'iconico massiccio del Rutor, è un museo a cielo
aperto e invita a passeggiare tra la natura e la storia. Sorge
in un territorio custode di un ricco patrimonio archeologico e
minerario che si è trasformato in attrattiva turistica: si
cammina lungo sentieri immersi in una natura ancora intatta, tra
boschi di conifere e piccoli borghi di pietra, antiche miniere e
complessi megalitici. Il più grande è un Cromlech costituito da
43 pietre e con un diametro di 73 metri, un cerchio megalitico
di grande interesse storico e astronomico. "Nelle Alpi vicine al
cielo, nel luogo in cui le rocce si vanno abbassando e si
lasciano valicare, c'è un luogo sacro, in cui si innalzano gli
altari di Ercole: l'inverno lo copre di una neve persistente; ed
alza la sua testa bianca verso gli astri". Così l'autore latino
Petronio descriveva il misterioso Cromlech di La Thuile, uno
spazio sacro dedicato al culto che sta ancora lì, a 2.188 metri,
proprio sopra il lago di Verney. Secondo gli studiosi la
misteriosa costruzione era anche un osservatorio astronomico: la
presenza di una pietra molto più grande delle altre, oggi
perduta, indicava un dolmen all'interno del cerchio, utilizzato
per segnare la direzione del sole al solstizio d'estate. Il 21
giugno, infatti, il Cromlech offre uno spettacolo astronomico di
grande impatto scenografico: quando il sole tramonta dietro la
sella del monte Lancebranlette, traccia un'ombra a semicerchio
che abbraccia l'intera struttura megalitica lasciando in luce
solo l'area sacra. Un fenomeno naturale brevissimo ma davvero
unico ed emozionante.
Questo luogo, oggetto ancora oggi di studio, risale quasi
sicuramente all'epoca preceltica (3.000 a.C.) come via di
transito del Colle del Piccolo San Bernardo. Successivamente la
zona venne abitata dai Celti, dai Salassi e dai Romani, come
testimoniano anche i resti di un tempietto gallico e di due
stazioni di posta d'epoca romana; queste ultime garantivano
ristoro e pernottamento ai viaggiatori che già nel I secolo a.C.
percorrevano il valico come via verso le Gallie. Il Colle del
Piccolo San Bernardo era un'importante via di transito: lo
testimoniano anche l'Ospizio, edificio fatto erigere intorno al
1.100 da San Bernardo di Mentone, oggi ufficio di informazioni
turistiche e museo della Storia del Colle, della Valdigne e
della Savoia.
Lungo i tanti sentieri che entrano nei boschi si incontrano
anche vecchi edifici, gallerie e resti di infrastrutture che
ricordano l'epopea mineraria di La Thuile. Le miniere, situate
in luoghi panoramici, furono per anni fonte di ricchezza per il
borgo e parte integrante della sua storia. Due i complessi
minerari che qui si sono sviluppati: uno legato all'estrazione
di piombo argentifero e l'altro, più produttivo, legato
all'antracite per la produzione di carbone. Alcuni documenti
testimoniano che l'estrazione mineraria cominciò già nel '500,
mentre nell'800 nacquero le prime miniere di carbone a
sfruttamento artigianale per favorire l'economia locale. È però
a partire dalla seconda metà degli anni '20 che si avviò un
vasto programma di sfruttamento del minerale e La Thuile, da
piccolo villaggio agricolo di montagna, si trasformò in un
attivissimo centro minerario fino al 1966, quando cominciò a
essere sfruttata per la neve e lo sci, che la trasformarono in
un'importante località turistica invernale.
Anche le ex miniere ora sono un'attrazione turistica: sono mondi
sotterranei che si possono scoprire seguendo vari percorsi, da
quelli più brevi di circa mezz'ora fino a quelli di più di
quattro ore di camminata, accompagnati da guide professioniste.
Si visitano i luoghi con le rotaie che trasportavano i carrelli,
gli ingressi dei cunicoli delle miniere e i ruderi dei rifugi
dei minatori. Tra i più interessanti, quello che porta alla
miniera Granier dove è possibile vedere l'argano che veniva
utilizzato per issare il carbone estratto e portarlo nella
stazione di partenza dei convogli per Arpy. Nella zona
antistante alla galleria Granier si possono osservare anche i
binari della ferrovia e i carrellini usati dai minatori per
movimentare il minerale. Vicino alla miniera, un tavolo con
panche in legno invita a una sosta panoramica con il massiccio
del Monte Bianco che si staglia davanti. Accanto alle miniere,
le fortificazioni sono la seconda grande testimonianza storica
di La Thuile, che in epoca sabauda era un importante baluardo
contro le invasioni provenienti dalla Francia, mentre la
presenza dei bunker è un ricordo della Seconda Guerra Mondiale.
Tra gli appuntamenti da non perdere c'è il Geofestival, in
programma dal 29 al 31 luglio, un evento naturalistico che
avvicina alla terra, alla biodiversità e alle attività umane.
L'Associazione Beaufortain Géo Décourvertes propone un "Viaggio
al centro della pietra", una conferenza itinerante gratuita
accompagnata al pianoforte da Philippe Codecco. Durante le
escursioni geologiche da Chamonix a Courmayeur, gli esperti
spiegano la formazione del paesaggio attuale e le bellissime
storie di mari, oceani, antiche catene montuose raccontate dalle
sue rocce. Il 30 luglio si può partecipare all'escursione sul
Colle San Carlo e il Colle della Croce, tra antiche miniere di
carbone, per conoscere il territorio. Il 31 luglio, infine, è
prevista la camminata sul Monte Belvedere e il Colle Piccolo San
Bernardo, sui pascoli e lungo le faglie alpine, alla scoperta
delle fortificazioni militari lungo il confine franco-italiano.
Per maggiori informazioni: geofestival2022.com
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