VENEZIA - Elio Fiorucci considerò la moda come "una filosofia di vita", una "espressione - dice Gabriella Belli, direttore dei Musei Civici di Venezia - dello spirito del tempo", di un'epoca in "totale subbuglio" che in Italia viveva il desiderio del nuovo, sull'onda lunga dei Beatles, e il peso delle lotte di classe, dei conflitti generazionali. Il genio creativo di un "anticipatore di stili", di spazi di incontro tra moda, architettura e arti visive tra gli anni '70-80, è protagonista di "Epoca Fiorucci", mostra allestita nella Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, a Venezia, da domani al 6 gennaio 2019. Dopo l'esposizione dedicata alla "rivoluzionaria" Coco Chanel, gli spazi di Ca' Pesaro si aprono alla "moda democratica" di Fiorucci, un mix di colori, immagini e trasgressione. La mostra indaga il 'fenomeno Fiorucci', la moda alla portata di tutti: Il brand dei due angioletti - spiega Belli - offrì occasioni di indossare pillole di trasgressione, capaci di affrancare la moda del perbenismo dell'abito borghese.
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