Oltre settanta dipinti in mostra
dal 16 dicembre all'1 maggio a Palazzo Fava, a Bologna,
celebrano l'unicità di Giovanni Fattori, uno dei pittori più
importanti della macchia, il primo naturalista che abbia dato
una singolare fisionomia alla pittura italiana, tra ritratti,
scene militari e paesaggi.
La sequenza delle opere offre al visitatore la possibilità di
seguire l'intera evoluzione creativa della sua pittura,
accorpando la selezione in nuclei tematici: La macchia-nascita
di una nuova arte, Il tema militare come documento di storia e
vita contemporanea, L'altra faccia dell'anima, Castiglioncello
"remoto e delizioso sito", L'intima percezione del proprio
tempo, La luce del vero, elemento vivificante e Gli animali,
creature amiche, potenti e pacifiche. Dalle prime ricerche sulla
macchia applicate alla documentazione degli eventi bellici
risorgimentali, ai 'ritratti dell'anima' dipinti tra il 1861 e i
primi anni del Novecento, nei quali la sensibilità introspettiva
si combina con il marcato realismo di stampo toscano. E ancora,
gli studi di paesaggio della stagione di Castiglioncello, oasi
di pace che lo accoglie alla morte della moglie Settimia
Vannucci e gli restituisce slancio creativo, la narrazione
attenta e nostalgica delle trasformazioni del tessuto urbano
fiorentino, e i quadri che testimoniano l'incontro con la
vitalità della Maremma, dove coglie, nella simbiosi tra uomo e
animale, la traccia della propria anima insieme schietta e
genuina.
'Fattori. L'umanità tradotta in pittura' è il titolo della
mostra allestita al Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae
e realizzata in collaborazione con l'Istituto Matteucci, ad
oltre cinquant'anni dall'ultima esposizione a Bologna sul
maestro livornese. Nel frattempo, parallelamente al progredire
degli studi, l'interesse nei confronti dei Macchiaioli è andato
sempre più crescendo, anche per le importati rassegne che hanno
visto al centro il movimento toscano.
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