"Sono vuoto o sono leggero?" Riflette
sul peso dell'interiorità e sul linguaggio del vuoto, il lavoro
di Giovanni Pinosio, classe'91, nuova leva dell'arte
contemporanea veneta, che arriva a Roma per la prima volta nella
settimana della Roma Art Week con le sue sculture non sculture
fatte di fil di ferro. Intitolata No Body is Empty, la mostra
allestita nella Galleria Sinopia con la curatela di Raffaella
Lupi mette in dialogo le opere del giovane artista con i lavori
di Roberta Meldini, scultrice e disegnatrice, protagonista del
panorama artistico della seconda metà del Novecento. Per tutta
la settimana, dal 25 al 29 ottobre, Pinosio sarà di persona in
Galleria, impegnato in una residenza d'artista per la
realizzazione di una nuova scultura in filo di metallo che verrà
inaugurata il 29 ottobre. Il progetto di No-Body is Empty,
un'installazione nella quale una bilancia pesa la matassa di
ferro che lo scultore utilizza per ricamare la propria idea di
interiorità, prende vita da un'esperienza vocale e corporea
dell'artista: liberare la voce per sperimentare la leggerezza
del corpo. Da qui,l'idea della bilancia, uno strumento che
rimanda al peso e che può stimolare ognuno di noi a chiedersi:
mi devo alleggerire? Un po' una provocazione dice Pinosio perché
"nessuno è vuoto, ma ognuno di noi, con il proprio corpo vuoto,
può sperimentare il vuoto". Accompagnano la mostra le sculture
di Massimo Luccioli e Giuseppe Pirozzi, ma anche , in anteprima
assoluta, un cortometraggio nato dalla collaborazione
dell'artista con Raffaella Lupi e realizzato sulla base di un
racconto scritto per l'occasione da Riccardo Benedini.
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