Palazzo Ducale di Genova riapre i
battenti con un'eccezionale mostra dedicata al pittore genovese
Rubaldo Merello e a artisti che ne contestualizzano la
produzione artistica come Segantini, Previati, Nomellini,
Pellizza. S'inaugura infatti domani 'Rubaldo Merello tra
divisionismo e simbolismo', oltre 200 opere divise in 12 sezioni
che fanno dell'esposizione una mostra sontuosa nell'allestimento
e nel contenuto.
La mostra, curata dai conservatori della Wolfsoniana Matteo
Fochessati e Gianni Franzone, annovera opere straordinarie di
Chini - di questo artista sono presenti i suggestivi L'ora
nostalgica sul MéNam e Dove riposa Segantini -, Guerello e
alcune opere di Sexto Canegallo, Grubricy, Lori, Segantini,
Olivari e opere plastiche di Merello come la splendida 'Statua
del dolore' cui è dedicata una intera sala che ospita le
bellissime sanguigne preparatorie e i disegni raffinati che
hanno portato all'opera finita. Tra le opere plastiche esposte
anche un gesso di Bistolfi 'La morte'.
Merello percorre l'ultima parte dell'Ottocento e le
straordinarie correnti artistiche del Primo Novecento
orientandosi verso il divisionismo (la corrente pittorica
italiana che deriva dal neoimpressionismo e che viene
caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o
linee che interagiscono fra di loro in senso ottico) che conosce
attraverso le opere di Nomellini, attivo in quegli anni a
Genova, Segantini e Pellizza da Volpedo. Il suo carattere lo
porta a vivere una vita di isolamento tra la Ruta, San Fruttuoso
di Camogli, Santa Margherita Ligure. La sua pittura assume così
la forma dell'ossessione e ripete un mantra con il paesaggio
conosciuto, la costa e il monte di Portofino, interpretato con
un linguaggio di colore che ha indotto la critica ad avvicinare
Merello ai grandi europei, da Edvard Munch a Pierre Bonnard.
Oltre alla pittura Merello accumula una vasta esperienza nel
disegno a carattere mitologico e simbolico che conferma il suo
naturale passaggio a un simbolismo che supera finalmente la pura
visività dell'impressionismo per cercare corrispondenze tra
mondo e sensazione.
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