I Sassi segreti (2002), 8 sfere
di vetro soffiato di Angelica Molinari vicino i registri della
Biblioteca di Casa Leopardi a Recanati, un trittico di H.H. Lim
del 2020 tra antichi volumi, la rossa Sfera laser (1985) di
Maurizio Mochetti tra le zampe di un leone affrescato in
un'alcova. E ancora un'installazione (2009-2022) di Adrian
Tranquilli, con la maschera di Batman dietro le sbarre,
racchiusa in una nicchia foderata di nero, poco lontano dalla
scrivania del conte Monaldo, padre del poeta. Sono alcune delle
opere contemporanee esposte da domani fino al 30 gennaio 2023
nella Biblioteca di Casa Leopardi, che si apre per la prima
volte ai linguaggi del presente con la mostra "Io nel pensier mi
fingo", curata da Antonello Tolve. "Un museo è una fucina di
idee che non dovrebbe mai spegnersi - ha spiegato la contessa
Olimpia Leopardi, discendente di Giacomo durante l'inaugurazione
-. Monaldo era un uomo che lavorava nella sua contemporaneità e
quando ha fondato la Biblioteca non ha pensato a una decorativa,
ma sterile, collezione di libri, bensì a creare un territorio
fecondo per sé, per i suoi figli, gli amici e i concittadini",
aprendone le porte alla comunità nel 1812. L'esposizione apre il
ciclo InterValli, in collaborazione con il Comitato Nazionale
per le Celebrazioni del Bicentenario dell'Infinito, e propone un
itinerario intergenerazionale e internazionale con artisti nati
tra gli anni Trenta e Novanta del secolo scorso, sul fil rouge
del rapporto tra infinito-finito, infinito-indefinito. Nel
percorso espositivo anche opere della boliviana Narda Zapata,
della sudafricana Jeanne Gaigher, di Tomaso Binga,
dell'americana Melissa Lohman.
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