E' dedicata alla pittura
rinascimentale piemontese la nuova mostra che la Fondazione
Accorsi-Ometto propone nelle sue sale dal 21 ottobre al 29
gennaio 2023. L'obiettivo della mostra - a cura di Serena
D'Italia, Luca Mana e Vittorio Natale - è quello di raccontare
l'evoluzione della pittura piemontese tra la metà del
Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una trentina di
opere provenienti da collezioni private, alcune delle quali
storiche. Tra i protagonisti Giovanni Martino Spanzotti,
Giovanni Canavesio, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone,
Bernardino Lanino e Defendente Ferrari. Il titolo 'Rinascimento
privato. Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni
piemontesi' è una citazione da Rinascimento privato, titolo del
romanzo di Maria Bellonci, Premio Strega 1986.
La mostra, suddivisa in sei sezioni, si apre con 'i
Precursori', Giovanni Canavesio, noto per aver affrescato la
cosiddetta Cappella Sistina delle Alpi nel Santuario di Notre
Dame des Fontaines in Val Roy, Tommaso Biazaci e Andrea de Aste.
Il Salone Cinese è dedicato ai Committenti, rappresentati
nell'affresco di Tommaso Cagnola con Madonna in trono tra San
Nicola da Tolentino e nelle due opere di Oddone Pascale. In
questa sala si trovano anche i Grandi polittici tra
scomposizione e ricostruzione. Nella sezione 'Arredare
decorando' sono esposti due fronti di cassoni nuziali: il primo
raffigura tre armigeri e proviene dalla collezione Vittorio
Tornielli, l'architetto ingegnere che costruì il castello di
Cereseto, per poi passare nelle collezioni Gualino. Il secondo,
con l'Annunciazione, fu comperato da Pietro Accorsi ed esposto
da Vittorio Viale alla mostra sul Gotico e Rinascimento nel
1938. La quinta sezione 'Immaginare la santità' è dedicata al
culto e alla devozione con opere di Antoine De Lonhy, Gandolfino
da Roreto, Gerolamo Giovenone, Oddone Pascale, Ottaviano Cane e
Raffaele Giovenone. La mostra si conclude con la sezione
dedicata a 'Defendente Ferrari e la pittura rinascimentale in
Piemonte tra tradizione e innovazione'-
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