La terrazza spettacolare di Porta
Nuova, per secoli uno dei più importanti varchi d'accesso a
Palermo, sarà per la prima volta aperta al pubblico. Mostrerà il
suo splendore e i suoi segreti in occasione delle Vie dei
tesori, la rassegna di visite e passeggiate che si svolgerà nei
cinque week tra il 30 settembre e il 30 ottobre. Il programma è
stato presentato a Palazzo delle Aquile con il sindaco Roberto
Lagalla e il rettore Massimo Midiri. Sono 150 le visite
predisposte, 90 le passeggiate d'autore e 88 i siti scelti per
l'edizione numero 16 che propone anche tappe di arte
contemporanea, teatralizzazioni, concerti e esperienze "fuori
porta" a Terrasini, Porticello, Santa Flavia e San Mauro
Castelverde, un borgo delle Madonie. Tra le novità di quest'anno
anche la disponibilità di una app che mette in rete il
patrimonio artistico e monumentale toccato dagli itinerari de Le
Vie dei Tesori.
Il pezzo forte di questa edizione è rappresentato da Porta
Nuova, uno dei simboli di Palermo, che alla frine del
Cinquecento venne costruita per ordine del viceré Marcantonio
Colonna per celebrare la vittoria sulle armate turche. Nel 1667
venne distrutta da un fulmine che fece esplodere i depositi di
polvere da sparo e venne subito ricostruita in stile barocco dal
viceré Francesco Fernandez de La Cueva per essere danneggiata
ancora da un terremoto. La Porta venne utilizzata poi da un
viceré come alcova e nel 1860 ospitò Giuseppe Garibaldi. Ora si
potrà percorrere la terrazza scoperta che la collega a Palazzo
Reale e salire alla prima balaustra dalla quale si può ammirare
da un lato Monreale, dall'altro il mare con la visione delle
cupole e dei tetti del centro storico.
Oltre a Porta Nuova viene proposto un itinerario che tocca il
carcere dell'Ucciardone, l'aula bunker nella quale si svolse il
maxiprocesso, la casa dove visse padre Pino Puglisi ucciso dalla
mafia nel 1993, villa Whitaker sede della Prefettura, tre chiese
del centro storico colme di stucchi, dimore e edifici storici
come palazzo Francavilla, palazzo Galletti di Santamarina, villa
La Pompeiana, villa Lituania, villa Magnisi con la sua
collezione di piante officinali. Tra i "tesori" da riscoprire ci
sono ancora la Cripta delle Repentite (con le tombe delle
prostitute diventate monache), palazzo Valguarnera, la
collezione di Anatomia dell'Università, l'Orto Botanico, palazzo
Montalto. E tanti altri siti di interesse storico come palazzo
Isnello che custodisce la leggenda del Genio di Palermo, unico
esemplare in una dimora privata. Saranno rivisitati i segreti
della "maramma" della cattedrale (l'organo ecclesiastico che
sovrintendeva alle opere pubbliche) e delle tante Rosalie della
città.
Le Vie dei tesori è anche il festival dei grandi numeri:
l'anno scorso sono state sfiorate 130 mila presenze (195 mila
con le altre città coinvolte) con un indotto di cinque milioni
di euro.
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