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In foto inedite la missione italiana a Vladivostok 1918-1920

In foto inedite la missione italiana a Vladivostok 1918-1920

Mostra con immagini mai viste scattate dal sergente Bottai

CAVRIGLIA (AREZZO), 04 gennaio 2023, 20:28

Redazione ANSA

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In foto inedite la missione italiana a Vladivostok 1918-1920 - RIPRODUZIONE RISERVATA

In foto inedite la missione italiana a Vladivostok 1918-1920 - RIPRODUZIONE RISERVATA
In foto inedite la missione italiana a Vladivostok 1918-1920 - RIPRODUZIONE RISERVATA

CAVRIGLIA (AREZZO) - Una mostra con rare fotografie d'epoca racconterà dal 7 gennaio al 19 marzo al Museo delle Mine di Cavriglia (Arezzo) una poco nota missione militare italiana in Estremo Oriente, a Vladivostok (Russia), dal 1918 al 1920, con la prima guerra mondiale in corso. E' una selezione di foto mai viste scelte fra le quasi 200 scattate da un militare toscano, Felice Bottai, sergente volontario del VII Reggimento Genio Telegrafisti, Plotone Autonomo Estremo Oriente, originario di Lucolena (Firenze), frazione montana nel Chianti.
    Bottai coi suoi commilitoni visse per quei tempi una straordinaria esperienza dall'altra parte del continente eurasiatico e la documentò. Rimpatriato, conservò le foto e le tramandò. Oggi la vicenda è ripercorsa dalle immagini e da contributi collezionati negli anni, tra cui ricerche d'archivio e diari nella mostra intitolata "Lucolena Vladivostok 1918-1920" a cura di Andrea Gigliotti, e con foto raccolte da Pechino da Lucrezia Rossi, Floriano Como e Elena Innocenti.
    La missione a Vladivostok fu decisa dal ministero della Guerra, di concerto con le nazioni alleate timorose di un'espansione del comunismo in Europa, per difendere la ferrovia Transiberiana e aiutare i russi contro i bolscevichi che avevano deposto lo zar, nel pieno della guerra civile russa. La missione però non riuscì e il governo del Regno d'Italia ritirò il plotone mantenendo l'iniziativa ancor più 'segreta', scarsamente nota all'opinione pubblica. La missione si concluse ad agosto 1919 gli ultimi a rientrare in Italia sbarcarono a Napoli il 2 aprile 1920. Tra questi c'erano due nativi dello stesso paese, Lucolena. Erano Sergio Checcucci artigliere e il sergente Felice Bottai, telegrafista, il quale aveva scattato, raccolto e soprattutto conservato queste preziosissime fotografie che mostrano momenti d'arma e di riposo, paesaggi inediti e realtà locali dell'area più a est della Russia.
    E' materiale rimasto nei cassetti per decenni e riscoperto grazie ad appassionati di storia locale con le iniziative per i 100 anni della Grande Guerra. A corredo c'è anche il libro "Missione Speciale in Estremo Oriente 1918-1920. Dai diari dei protagonisti".
   

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