In occasione del quinto centenario
della morte di Pietro Vannucci detto il Perugino una grande
mostra alla Galleria nazionale dell'Umbria lo celebrerà per
dimostrare che è stato "Il meglio maestro d'Italia". Come recita
il titolo dell'esposizione, dal sottotitolo "Perugino nel suo
tempo", scelto per restituire all'artista il ruolo che il
pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i
maggiori capolavori, tutti antecedenti al 1504, nel momento in
cui si trovava all'apice della sua straordinaria carriera.
La mostra, presentata proprio alla Galleria nazionale, è in
programma dal 4 marzo all'11 giugno 2023.
"In una lettera datata 7 novembre 1500, Agostino Chigi, che fu
fra i più grandi mecenati del suo tempo, definiva Perugino 'il
meglio maestro d'Italia' e la scelta di utilizzare questa
espressione come titolo della mostra - hanno ricordato i
curatori Marco Pierini, direttore della Galleria, e Veruska
Picchiarelli, conservatrice del museo perugino - dichiara
esplicitamente l'intenzione di raccontarne la grandezza.
L'iniziativa completa così idealmente il progetto di analisi
storica e critica dell'itinerario creativo di Perugino, iniziato
nel 2004 proprio nel museo umbro, che conserva il più
considerevole numero di opere del maestro, con una rassegna che
indagava prevalentemente i suoi ultimi vent'anni di produzione".
Il progetto espositivo, composto da oltre settanta opere, ha
scelto d'individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al
1504, anno nel quale egli lavorava a tre commissioni che segnano
il punto più alto della sua carriera: la Crocifissione della
Cappella Chigi in Sant'Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e
Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo
Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del
Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen
(Francia).
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