Un funzionario della Prefettura di Bologna ha scritto la parola 'annullato' nei registri di stato civile del Comune di Bologna per gli atti di trascrizione delle nozze gay celebrate all'estero.
Si è appreso oggi ma è avvenuto venerdì scorso. Lo conferma il presidente di Arcigay Bologna, Vincenzo Branà, criticando la decisione e stigmatizzando che il Comune non abbia ritenuto di informare neanche le 4 coppie interessate, tra queste il senatore Sergio Lo Giudice (Pd) e il suo sposo. "Vergogna. E alla vergogna di un prefetto politicizzato si aggiunge il fatto che gli interessati lo apprendano ora dai giornali. Neanche quel rispetto ci è dovuto. Non ci sono parole". Così Branà commenta su facebook.
Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia, fa notare che "erano passati solo due giorni dalla decisone del tribunale di Udine di dichiarare illegittimo e autoritario l'atto della prefettura locale su ordine del Ministro-segretario Ncd Alfano. Ma se l'atto è illegittimo a Udine lo è anche a Bologna". Grillini sostiene che il prefetto di Bologna "era a conoscenza della decisione del tribunale di Udine sollecitato dal ricorso dell'avvocatura lgbt della Rete Lenford". Inoltre, a Bologna "tutto è avvenuto alla chetichella come se qualcuno si sia vergognato ad informare subito di questo abuso. In effetti si tratta di una cosa vergognosa come è francamente vergognoso che Alfano usi il Ministero dell'Interno come strumento di affermazione di una politica del suo partito, il più clericale dello schieramento politico".
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