Gli oggetti sequestrati a marzo
2016 all'aeroporto di Bologna a Youssef Zaghba, italo-marocchino
22enne morto nell'attentato di Londra del 3 giugno, stavano per
essere restituiti poco prima che intervenisse il dissequestro
del tribunale del Riesame. Lo si apprende da fonti
investigative. All'atto della convalida del sequestro, il
procuratore aggiunto Valter Giovannini aveva disposto verifiche
informatiche e la duplicazione del contenuto, la cosiddetta
'copia forense', delegandola alla Polizia postale. Le copie
furono fatte in pochi giorni e il materiale esaminato. Dal
telefono del giovane, fermato con un biglietto per Istanbul e
poi rilasciato, emersero immagini scaricabili dal web di uomini
armati e altre con preghiere in arabo. Come da prassi il
materiale stava per essere restituito perché, come fanno notare
le stesse fonti, non esiste il reato autonomo di detenzione
illegale di materiale riconducibile a contesti terroristici.
Inoltre prova del contenuto era già comunque acquisita in copia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA