La Procura di Reggio Emilia
avvertì il Tribunale dei minori di Bologna che le relazioni che
avrebbero portato alla revoca dell'affidamento ai propri
genitori di un bambino coinvolto nell'inchiesta 'Angeli e
Demoni' sugli affidi in Val d'Enza non erano corrette.
Nonostante questo il bambino fu mandato in comunità, dove è
rimasto fino agli arresti delle settimane scorse.
Il caso risale a novembre quando la Pm di Reggio Emilia,
Valentina Salvi, scrive al giudice minorile, Mirko Stifano. Una
comunicazione, a quanto si apprende, preceduta da telefonate e
classificata come urgente per impedire quel provvedimento basato
su relazioni false.
La Procura Reggiana, infatti, dimostrò, allegando gli atti,
che quanto indicato dai servizi sociali non era vero e la
situazione del padre non aveva condotte penalmente rilevanti
tali da giustificare un provvedimento come l'affido del bambino
in comunità. Che però fu eseguito comunque.
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