"C'è forte pressione e tensione: ci sono aziende dove le condizioni minime di sicurezza sono difficilmente applicabili". A rimarcarlo il segretario regionale della Fiom dell'Emilia-Romagna, Samuele Lodi. Parlando con l'ANSA, Lodi sottolinea che "c'è molto malcontento da parte nostra, perché il Governo deve garantire le condizioni di sicurezza e di salute anche dentro le aziende".
Durante la mattinata ci sono stati casi isolati di sciopero (come alla Bonfiglioli di Bologna o alla Gardner Denver di Parma), mentre in alcuni casi, come alla Dieci di Montecchio, nel Reggiano, la protesta è rientrata dopo un confronto con l'azienda. Lodi conferma la possibilità di mobilitazioni "laddove le aziende si dimostrino restie a garantire le condizioni di sicurezza". Una possibilità che sarà discussa nel pomeriggio in una riunione tra le Fiom regionali e la segreteria nazionale.
Stop condiviso alla Toyota - Nessuno sciopero ma una decisione condivisa tra le parti di astenersi dal lavoro oggi e domani per verificare la possibilità di lavorare in sicurezza. È quanto sta accadendo alla Toyota Material Handling Manifacturing di Bologna, realtà dove lavorano circa 580 dipendenti, impegnati nella produzione di carrelli elevatori. "Oggi c'è stato un incontro a seguito delle misure emanate ieri sera e si è ritenuto non rispettabile nell'immediato la distanza di un metro tra un lavoratore e l'altro", spiega Mario Garagnani, della Fiom: "Si è deciso così di tenere ferma la produzione oggi e domani, quando ci rivedremo alle 15 per capire se lunedì si può ripartire". Si tratta "di una realtà virtuosa dove è in atto un percorso unitario".
Primi scioperi - I primi scioperi nelle fabbriche dell'area bolognese hanno riguardato la Bonfiglioli Riduttori: le proteste nascono dal timore dei lavoratori per le condizioni di sicurezza all'interno degli stabilimenti e sono stati confermati, nonostante alcune rassicurazioni delle controparti. "C'è un'enorme tensione da stamattina", conferma il segretario cittadino della Fiom, Michele Bulgarelli: "Stiamo verificando postazione per postazione che le condizioni di sicurezza vengano rispettate: alcune aziende si stanno fermando, si aspettano gli ammortizzatori sociali", ha spiegato, bocciando le scelte del Governo "che gettano sulle spalle delle persone che lavorano una situazione difficilissima da gestire".
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