Gli avvocati di un trentenne modenese recluso nel carcere di Vicenza hanno presentato una richiesta di adozione di misura provvisoria urgente alla Corte europea dei Diritti dell'uomo dopo che il magistrato di sorveglianza di Verona si è pronunciato negativamente sulla domanda di detenzione domiciliare, motivata dall'emergenza sanitaria in atto. La Corte ha chiesto chiarimenti in merito al Governo; la risposta dovrà essere data a Strasburgo entro il 14 aprile. Gli avvocati Roberto Ghini e Pina Di Credico (che hanno presentato ricorso al Riesame di Venezia) avevano fatto riferimento al decreto 'Cura Italia' avvalorando la richiesta di 'detenzione domiciliare d'emergenza' con le condizioni di vita all'interno del carcere: reclusione per 20 ore al giorno in una cella di 7-8 metri quadrati, 4 ore all'aria aperta in un cortile da condividere con altri 50 detenuti. Inoltre i due legali hanno segnalato come il detenuto sia obbligato ad acquistare il disinfettante per sanificare la propria cella.
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