Con il 'lockdown' per il coronavirus che ha costretto le persone a casa, la natura si è riappropriata di alcuni suoi spazi ma ora la ripartenza umana potrebbe vanificare le conquiste degli animali. Numerose associazioni ambientaliste - tra cui Wwf, Lipu, Italia Nostra, Legambiente - lanciano in Emilia-Romagna un Sos per la tutela delle nidificazioni dell'avifauna sulle spiagge della riviera romagnola. Un patrimonio di biodiversità ritrovato, sottolineano le sezioni locali delle associazioni, fatto di nidi, uova e pulcini che rischia di essere distrutto con gli interventi di manutenzione delle spiagge.
Gli attivisti lanciano un appello a Regione, Guardia Costiera, Carabinieri forestali, Parco del Delta del Po e sindaci della riviera affinché predispongano "tutte le azioni in grado di salvaguardare questo importante ritorno di biodiversità, in concomitanza con la futura e auspicata riapertura delle spiagge". Per queste azioni, sottolineano, le associazioni sono disponibili a collaborare coi propri volontari.
"Da Goro a Rimini, passando per la foce del Bevano alla Sacca di Bellocchio, tante sono le specie ospitate ogni anno nelle zone più protette del nostro litorale, e che in questi mesi potrebbero aver nidificato ovunque - commentano le associazioni - Si rischia quindi, solo per disattenzione, di disperdere inconsapevolmente un patrimonio di biodiversità molto consistente, la cui tutela, peraltro, dovrebbe essere garantita per legge".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA