"Non potremo mai dimenticare ciò che è stato. Il suono delle sirene, gli occhi dei nostri operatori sanitari dietro la coltre di mascherine, tute e visiere. Le pagine fitte di necrologi, le tende dell'ospedale da campo. Ma anche la solidarietà che si è fatta strada tra le pieghe dell'isolamento, la fiducia e la gratitudine nei confronti di coloro che hanno lavorato o si sono impegnati come volontari in prima linea". Con queste parole la sindaca di Piacenza Patrizia Barbieri è intervenuta questa mattina in occasione della Messa a suffragio delle vittime del coronavirus in città.
Una celebrazione commossa che si è svolta all'aperto, in una assolata Arena Daturi, presieduta dal vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio, e a cui hanno partecipato autorità, rappresentanti di forze dell'ordine, personale sanitario e numerosi cittadini.
"Mi sono chiesta più volte, in questi tragici mesi - ha scandito la sindaca - quali potessero essere le parole più opportune per rendere il doveroso omaggio, con rispetto e senza retorica, a tutte le persone che il virus ha strappato ai propri affetti. Ma forse non esistono, le parole giuste, per dare voce al profondo dolore di una comunità intera". "Questa è una ferita che il tempo non cancella né potrà rimarginare - ha aggiunto - ma portandone il segno possiamo vedere con occhi diversi la nostra quotidianità. Ascoltando chi è solo, rispondendo a chi ha bisogno di aiuto. Trovando il modo per dare una mano. Rammentandoci, ad ogni passo, che il più piccolo gesto di sensibilità e vicinanza può fare la differenza".
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