Da Milano un grido di libertà e
giustizia per Patrick George Zaki, lo studente egiziano
dell'università di Bologna in carcere in Egitto da otto mesi con
l'accusa di propaganda sovversiva su Facebook. L'aquilone col
volto di Patrick, disegnato dall'artista Gianluca Costantini è
volato nel cielo del capoluogo lombardo da uno dei suoi luoghi
simbolo, l'arco della Pace, davanti ad alcune decinedi persone
riunite in un flash-mob organizzato da Amnesty International
Italia, Articolo 21 e Festival dei Diritti Umani. Iniziativa cui
il consiglio comunale della città ha aderito all'unanimità.
"L'Italia ha già visto questa situazione: sono quattro anni
che l'Egitto si rifiuta di collaborare sulla vicenda di Giulio
Regeni e noi chiediamo che ci sia una svolta in questi rapporti.
Patrick non è un cittadino italiano ma è un ragazzo come me, uno
di noi, studiava qui in Italia, viveva qui", ha detto Giulia
Groppi, responsabile per i rapporti istituzionali di Amnesty
International Italia, a nome delle tre organizzazioni
promotrici. "Comprendiamo la necessità dell'Italia di mantenere
rapporti commerciali con l'Egitto ma chiediamo coerenza e
vogliamo che ci sia un impegno serio del governo e non solo
dichiarazioni".
"Se questo è l'intento del governo egiziano, di far passare
tempo così ci dimentichiamo della richiesta di libertà di
Patrick - ha aggiunto Groppi - si sbagliano di grosso. La
dimostrazione è essere qui dopo otto mesi".
"Ci impegniamo con tutti gli strumenti che abbiamo - ha
sottolineato Diana De Marchi, presidente della Commissione pari
opportunità e diritti civili del Consiglio comunale di Milano -
A non abbassare l'attenzione anche davanti a queste proroghe di
detenzione. Zaki è uno dei tanti casi di ingiustizia e di
violazione dei diritti umani".
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