"La dad non è scuola". È uno
degli slogan che oltre un centinaio di genitori, studenti e
insegnanti hanno scandito, questo pomeriggio, in Piazza Maggiore
a Bologna per chiedere di riprendere le lezioni in presenza
perché, hanno rimarcato, "le scuole sono luoghi sicuri". Alle
16, distanziati, con mascherine e striscioni, mamme, papà,
professori e studenti hanno preso a turno la parola per
chiedere, alla Regione e al Governo, di tornare in aula.
"Il vero problema sono stati i trasporti, autobus troppo
pieni - spiega Maria Grazia, mamma di una studentessa del Liceo
Da Vinci di Casalecchio di Reno - mia figlia mi raccontava di
viaggi in cui erano stipati come sardine. Per questi problemi,
non risolti, hanno chiuso la scuola".
"Siamo pronti a scendere in piazza anche tutti i sabati se è
necessario - aggiunge Andrea Lassandari, papà di una studentessa
del liceo Minghetti di Bologna - è necessario riprendere le
lezioni in presenza. E questo, venire qui in presidio, è l'unico
modo che abbiamo per farci sentire. Chiudere la scuola è stata
la soluzione più comoda, i ragazzi hanno bisogno di tornare in
classe".
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