"Un anno fa l'arresto
ingiustificato di Patrick Zaki. Chiediamo la sua liberazione e
il conferimento della cittadinanza italiana". Lo scrive su
Facebook Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e
della Conferenza delle Regioni.
Un anno fa lo studente 29enne che a Bologna stava
frequentando il master europeo Gemma in studi di genere nel
rientro nel suo Paese natale, l'Egitto, per una breve vacanza in
famiglia, veniva bloccato all'aeroporto del Cairo e poi
arrestato. Da allora è in carcere con reiterati rinnovi di
custodia cautelare, con accuse che spaziano dalla propaganda
sovversiva al terrorismo per alcuni post sui social da un
account che il ricercatore dice non essere suo. Secondo le
denunce di attivisti e legali Zaki è stato anche torturato
durante l'interrogatorio.
Da un anno la mobilitazione italiana e internazionale è
massiccia per chiedere la liberazione di Patrick Zaki e una
petizione online lanciata su Change.org, partita da cittadini e
studenti, chiede per il giovane il conferimento della
cittadinanza italiana. Ha raccolto oltre 120mila firme e nei
giorni scorsi la famiglia di Zaki ha appoggiato l'iniziativa
tornando a chiedere la libertà di Patrick.
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