'Ri-scoprire Antonio Gramsci: le
riviste ritrovate, la formazione giovanile, la vita, gli
scritti' è il tema della mostra che verrà ospitata dal 9 al 30
ottobre nell'Oratorio Novo della biblioteca Civica, a Parma, con
un'anteprima venerdì 10 settembre, nella Crociera del Complesso
monumentale dell'Ospedale Vecchio, inserita nel programma di
Parma 2020+21.
"Il progetto - commenta l'assessore alla cultura Michele
Guerra - permette di riscoprire un tessuto culturale di grande
rilevanza per il pensiero di Gramsci, grazie ad un lavoro di
studio e ricerca che guarda all'oggi e ci consegna messaggi e
riflessioni importanti".
Durante le fasi di riordino dell'archivio della famiglia
Gramsci, un'intera collezione di riviste politiche e letterarie,
lette in gioventù da Antonio Gramsci, è stata ritrovata nella
soffitta della casa di Ghilarza (Oristano) abitata fino alla
morte da Teresina Gramsci Paulesu, sorella dell'intellettuale e
politico, fondatore del P.C.d'I. Questo corpo documentale è
formato dalla collezione di riviste appartenute al giovane
Gramsci nel periodo compreso fra il 1907 e il 1914 costituita da
Il Marzocco (1907-1911), Le cronache letterarie (1909-1911), La
Lupa (1910-1911), Piemonte (1911-1912), La Voce (1910-1914),
L'Unità di Salvemini (1910 -1913), Patria (1912).
Il ritrovamento di questa collezione offre un'importante
testimonianza di come "la cultura delle riviste" non solo abbia
avuto un ruolo significativo su un'intera generazione di giovani
intellettuali d'inizio 900, ma rimandi ad una realtà ancora oggi
molto attuale, di come sia determinante il percorso di studio
disinteressato e di approfondimento negli anni giovanili, nella
formazione di ogni individuo e che va oltre la scuola. A 100
anni dalla fondazione del PC d'I c'è anche un richiamo alla
scissione di Livorno: Gramsci fu fra i fondatori, ma già nel
1924 leggendo l'Ordine Nuovo, la sua rivista, si poteva notare
un atteggiamento critico su tale scelta, pur senza rinnegarla.
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