Anche l'associazione Antigone si prepara a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo contro l'archiviazione dell'inchiesta sui nove detenuti morti a marzo 2020, quando scoppiò una rivolta nel carcere di Modena, in concomitanza con altre proteste simili in altri penitenziari italiani.
Il reclamo di Antigone è stato infatti dichiarato inammissibile dal Gip. "A questo punto la nostra intenzione - dice l'avvocato Simona Filippi, che assiste l'associazione - dopo aver esperito tutte le vie di ricorso interne, è quella di iniziare a lavorare al ricorso alla Cedu", che si andrà ad aggiungere a quello dei familiari di un detenuto, assistiti dall'avvocato Luca Sebastiani, "chiedendo che l'Europa faccia chiarezza sulla dinamica di questi nove morti".
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