Domani alle 21 al Teatro Dehon di
Bologna sarà ricordato uno dei protagonisti della scena
culturale italiana, Salvatore Maenza, per tutti Rino, scomparso
nel settembre del 2020, e che proprio il 30 aprile avrebbe
compiuto 72 anni. Chi lo ha conosciuto, ha una vivissima
immagine della sua lungimiranza, tenacia, creatività, simpatia e
della sua instancabile voglia di fare, con gli altri e per gli
altri nonostante la sua cecità. Uomo poliedrico e visionario,
sapeva convincere con le sue parole e le sue azioni.
L'evento è stato pensato come occasione per rievocare le sue
straordinarie esperienze, dal rapporto strettissimo con Carmelo
Bene (al quale chiese di commemorare il primo anniversario della
strage alla stazione di Bologna, nel 1981, con una magistrale
Lectura Dantis) alla nascita della Fonoprint (il primo
importante studio di registrazione che ha portato in città la
grande musica pop), dalla nascita di una delle prime radio
libere italiane fino ai concerti per la pace in Palestina. Senza
dimenticare l'impegno nella politica e il suo ruolo di
produttore al fianco di Lucio Dalla e dei Solisti Veneti, i
numerosi programmi per la Rai dedicati a grandi artisti del
passato (De Sica, Sordi, Tognazzi, Claudio Villa, Totò e molti
altri) e gli appuntamenti del 25 aprile al Palazzo dei Congressi
di Bologna, con i concerti "Canto per la libertà", che videro
protagonisti i più grandi cantanti italiani.
Durante la serata sarà proiettato un video documentario
inedito firmato da Nicola Pirrone, "Rino: un sognatore del
fare", che ripercorre la straordinaria storia di Maenza e si
ascolteranno le testimonianze di coloro che l'hanno conosciuto e
hanno collaborato con lui come Giancarlo Governi e Loris
Mazzetti (dirigenti Rai), Vittorio Nevano e Anna Maria Bianchi
(registi), il giornalista Andrea Maioli, il sassofonista Mike
Alfieri, l'attrice Barbara Giorgi e il cantautore Franz Campi,
che condurrà la serata. L'ingresso è libero fino ad esaurimento
posti.
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