Prosegue il weekend dell'adunata degli Alpini a Rimini. Oggi è stata la giornata dei paracadutisti che hanno richiamato al Ponte di Tiberio migliaia di curiosi per assistere ai lanci. Non solo penne nere. Molti riminesi si sono riversati sul Parco XXV Aprile per seguire lo spettacolo in un clima di festa. Tutti con il naso all'insù per ammirare i volteggi in aria del tricolore, atterrato fra gli applausi dei presenti.
La città è un profluvio di penne nere. Ogni aiuola, anche quelle adiacenti agli antichi bastioni del centro storico, è stata l'occasione per montare tende o parcheggiare camper, in maniera un po' improvvisata. A prevalere è la gioia di ritrovarsi dopo due anni di sospensione dell'adunata a causa della pandemia. "Alzabandiera al mattino, al pomeriggio visita alla città", racconta il suo programma quotidiano un alpino proveniente dalla Sezione di Bergamo. Questa ripartenza "ci voleva", "abbiamo fatto l'ospedale da campo a Bergamo" durante l'emergenza Covid. Un periodo molto duro per loro. "Con due anni senza adunata ci siamo un po' persi noi alpini - ha ammesso - Adesso qui ci stiamo ritrovando". "Siamo stati accolti molto bene a Rimini", gli fa eco un compagno, che anticipa l'arrivo di altri in giornata. Nel pomeriggio, alle 17, è previsto allo stadio Romeo Neri il concerto delle 33 fanfare alpine dirette per la prima volta da Mogol per rendere omaggio all'inno degli alpini, noto come 'Il 33'.
Nella giornata di domenica avrà invece luogo la grande sfilata conclusiva. Il lungomare di Rimini sarà percorso da circa 80 mila penne nere, ed è prevista in tribuna d'onore la presenza del ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
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