Nel giorno della settima udienza di Patrick Zaki nella città egiziana di Mansura, l'Università di Bologna sceglie di ricordarlo con un'iniziativa "tangibile". Nel cortile della sede del rettorato, a Palazzo Poggi, sono stati appesi 120 drappi, tanti quante le settimane dell'assenza di Patrick.
Sono stati cuciti a mano dalle detenute del carcere della Dozza. All'ingresso del rettorato, poi, due file di sagome del giovane studente egiziano sotto processo in Egitto. "L'auspicio come sempre è quello di riavere Patrick qui", ha detto il rettore dell'Alma Mater, Giovanni Molari. "Stiamo vivendo questo momento come abbiamo affrontato tutto il periodo da quando è iniziata questa vicenda e cioè ricordando a tutti quello che sta succedendo ed è successo. Anche in questo caso abbiamo voluto lasciare un segno tangibile con le sagome di Patrick, riportando un po' il messaggio di ricordarci di questa vicenda e sperando che termini nel più breve tempo possibile".
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