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Mostre: 'Mente et malleo', storie dal primo museo geologico

Mostre: 'Mente et malleo', storie dal primo museo geologico

Università Bologna dedica esposizione al prof.Giovanni Capellini

BOLOGNA, 14 ottobre 2022, 17:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Mente et malleo' è l'esposizione ospitata fino al 31 agosto 2023 dalla Collezione di Geologia "Museo Giovanni Capellini" di Bologna, organizzata in occasione del cinquecentenario della nascita del naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e del centenario della morte del primo professore di geologia dell'Università di Bologna, Giovanni Capellini (1833-1922).

In comune un bolognese del Cinquecento e uno spezzino dell'Ottocento hanno la curiosità, in particolare quella per il mondo naturale e le sue meraviglie.


    Tre percorsi guidano i visitatori tra le sale della Collezione di Geologia: il primo sulla vita di Capellini, che da La Spezia giunge a Bologna a ricoprire la neonata cattedra di geologia, riscopre le collezioni di Aldrovandi e dedica la propria vita all'ampliamento del "suo" museo e al rilancio internazionale dell'ateneo bolognese; il secondo è un percorso nelle sale superiori del museo che presenterà il personaggio di Capellini attraverso sette iconici fossili da lui studiati; il terzo, infine, sui botroidi, concrezioni dalle forme bizzarre che avevano attirato Aldrovandi in quanto somiglianti ad elementi della realtà naturale circostante. In mostra si potrà osservare uno dei più noti fossili studiati dal geologo, l'orca di Cetona, e, insieme all'originale, una versione digitale che farà rivivere l'animale, una nuova veste realizzata insieme al Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, integrando tecniche di rilievo digitale a software di gaming.
    Fu grazie a Giovanni Capellini, nominato direttore nel 1860 e rimasto tale fino alla morte nel 1922, che la sede di via Zamboni divenne uno dei più importanti musei geo-paleontologici di Europa. Ristrutturato e riaperto al pubblico in occasione dell'ottavo centenario dell'Università di Bologna, nel 1988, ha mantenuto il suo allestimento originario. Il pubblico potrà esplorare le raccolte del museo accompagnato da un nuovo sistema di didascalie, progettato per rendere più facile e leggibile l'enorme patrimonio di reperti esposto, nel rispetto dello storico apparato ottocentesco.
   

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