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'L'arte inquieta', 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer

'L'arte inquieta', 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer

Dal 18 novembre a Palazzo Magnani di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA, 17 novembre 2022, 12:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono 140 le opere di grandi interpreti dell'arte del '900 e dell'oggi - da Paul Klee, Max Ernst, Alberto Giacometti, Jean Dubuffet a Hans Hartung e Anselm Kiefer, da Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Cesare Zavattini a Maria Lai, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Carla Accardi - in mostra dal 18 novembre al 12 marzo a Palazzo Magnani di Reggio Emilia per indagare, come prima mai fatto, "l'Arte Inquieta".
    Una sequenza di capolavori anche dell'art brut internazionale e italiana: accanto ad essi, per la prima volta, le creazioni inedite che provengono dagli Archivi del San Lazzaro, quello che fu il "Manicomio" di Reggio Emilia. Al centro di questa mostra, le opere rivelano l'urgenza creativa e la vitalità dei linguaggi dell'arte, necessari all'esplorazione degli infiniti volti ed espressioni dell'identità umana. Un'esposizione - curata da Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni - dove ad emergere è l'impulso creativo degli artisti, di cui sono frutto opere uniche che sorprendono, stupiscono e coinvolgono il visitatore.
    In ciascuna delle stanze tematiche di questa mostra (Volto metamorfico; Serialità, ossessioni, monologhi interiori; Cartografie, mappe e mondi visionari), autori e opere si confrontano per affinità di generi e di linguaggi in un percorso espositivo che indaga la vitalità dell'artista, la sua inquieta ricerca sull'identità, sospesa tra sguardi sulla storia e l'esplorazione di paesaggi interiori. "Più di uno - affermava Paul Klee - non riconoscerà la verità del mio specchio. Deve comunque rendersi conto che io non sono qui per riflettere la superficie (questo può farlo la lastra fotografica) ma che devo penetrare all'interno. Io rifletto fino all'interno del cuore.
    Io scrivo parole sulla fronte e attorno agli angoli della bocca. I miei volti umani sono più reali di quelli veri".
    L'esposizione è il momento culminante di 'Identità Inquieta', cartellone di eventi, mostre e performance promosso da diverse istituzioni culturali del territorio "per raccogliere domande e mostrare visioni sulle infinite sfumature dell'identità".
   
   

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