Sono 140 le opere di grandi
interpreti dell'arte del '900 e dell'oggi - da Paul Klee, Max
Ernst, Alberto Giacometti, Jean Dubuffet a Hans Hartung e Anselm
Kiefer, da Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Cesare Zavattini a
Maria Lai, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Carla Accardi - in
mostra dal 18 novembre al 12 marzo a Palazzo Magnani di Reggio
Emilia per indagare, come prima mai fatto, "l'Arte Inquieta".
Una sequenza di capolavori anche dell'art brut internazionale e
italiana: accanto ad essi, per la prima volta, le creazioni
inedite che provengono dagli Archivi del San Lazzaro, quello che
fu il "Manicomio" di Reggio Emilia. Al centro di questa mostra,
le opere rivelano l'urgenza creativa e la vitalità dei linguaggi
dell'arte, necessari all'esplorazione degli infiniti volti ed
espressioni dell'identità umana. Un'esposizione - curata da
Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni - dove ad
emergere è l'impulso creativo degli artisti, di cui sono frutto
opere uniche che sorprendono, stupiscono e coinvolgono il
visitatore.
In ciascuna delle stanze tematiche di questa mostra (Volto
metamorfico; Serialità, ossessioni, monologhi interiori;
Cartografie, mappe e mondi visionari), autori e opere si
confrontano per affinità di generi e di linguaggi in un percorso
espositivo che indaga la vitalità dell'artista, la sua inquieta
ricerca sull'identità, sospesa tra sguardi sulla storia e
l'esplorazione di paesaggi interiori. "Più di uno - affermava
Paul Klee - non riconoscerà la verità del mio specchio. Deve
comunque rendersi conto che io non sono qui per riflettere la
superficie (questo può farlo la lastra fotografica) ma che devo
penetrare all'interno. Io rifletto fino all'interno del cuore.
Io scrivo parole sulla fronte e attorno agli angoli della
bocca. I miei volti umani sono più reali di quelli veri".
L'esposizione è il momento culminante di 'Identità Inquieta',
cartellone di eventi, mostre e performance promosso da diverse
istituzioni culturali del territorio "per raccogliere domande e
mostrare visioni sulle infinite sfumature dell'identità".
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