Da un lato, aumenta la gravità dei casi di violenza subita dalle donne, dall'altro aumenta anche la loro determinazione a uscirne. E' questa la valutazione che emerge dai dati presentati dal Coordinamento dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per il contrasto alla violenza contro le donne.
Quelle che si sono rivolte ai 15 centri antiviolenza in regione, dal primo gennaio al 31 ottobre 2022, sono state 3.766 e 3.550 (94,0%) hanno subito violenza. Le donne nuove vittime sono state 2.451, mentre sono 1.099 le donne già in percorso da anni precedenti. Rispetto al 2021, è diminuito di poche unità il numero delle donne al primo accesso, ma è aumentato quello delle donne in percorso. "Da una parte, la lunghezza dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza dipende in larga misura dalla gravità della situazione - spiega la nota del Coordinamento - D'altra parte, è indicatore della maggiore determinazione delle donne ad uscire dalla violenza e a portare a compimento i percorsi". Tra le donne che si sono rivolte per la prima volta a un Centro, le nate in Italia sono il 62%, straniere il 38%: "Un dato molto al di sopra della presenza percentuale delle donne non nate in Italia nella nostra regione, che indica quindi una maggiore fragilità delle donne nate in altri Paesi".
Le donne con figli sono il 71,8% e il 50% dei figli ha subito violenza diretta o assistita. Tra i tipi di violenza, nel 2022 aumentano le donne vittime di violenza sessuale (27%). In tutto, nelle strutture protette sono state ospitate 283 donne e 261 figli. Il Coordinamento rivolge poi un pensiero ai più recenti casi di cronaca: "L'ultima donna uccisa è stata ritrovata, bruciata, nel bagagliaio della propria auto venerdì scorso, nel modenese. In questi giorni il nostro pensiero va anche a Saman Abbas, il cui corpo sembra essere stato ritrovato dopo oltre un anno di ricerche".
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