Pianista solista e accompagnatore, direttore d'orchestra e di coro, insegnante di canto, docente di conservatorio, scrittore e organizzatore teatrale: tutto questo Leone Magiera, l'88enne decano dei musicisti italiani, lo ha esercitato ai massimi livelli internazionali fianco a fianco con Herbert von Karajan, Carlos Kleiber e Claudio Abbado, con Pavarotti (suo amico intimo), Mirella Freni (sua prima moglie) e Anna Caterina Antonacci, dal Teatro alla Scala al Festival di Salisburgo, da Mosca a New York. Leone Magiera oggi è ancora molto attivo e dedica la maggior parte della sua esperienza ai giovani. È dello scorso luglio il successo ottenuto dai suoi talenti nel Don Giovanni presentato al Teatro Comunale di Ferrara del quale è presidente onorario. In occasione dei 75 anni dal debutto musicale di Leone Magiera e grazie ad un'idea di sua figlia Eloisa, il Maestro bolognese ha deciso di rendere disponibile questo enorme patrimonio dando vita all'Associazione Leone Magiera e al Premio Leone Magiera, ad essa collegato, con lo scopo di promuovere e sostenere sia i giovani artisti dell'ambito musicale, sia quelli che operano nelle arti visive, per portare avanti la tradizione della musica classica e del canto lirico italiano affiancandola a quella delle arti performative e multimediali.
Fra le prime iniziative dell'Associazione vi è la nascita del Premio Leone Magiera con la finalità di promuovere la cultura dei diritti umani e dell'impegno sociale attraverso le arti visive e il canto lirico. Rivolto ad artisti under 30 vuole essere anche un modo per unire le Arti e i diversi pubblici.
L'Associazione è stata presentata all'Accademia d'Ungheria a Roma ad esponenti del mondo della musica e dell'arte.
"Andando indietro nel tempo, un numero di anni che mi pare quasi irreale, - ha sottolineato Leone Magiera - ripenso ai miei 13 anni quando ho debuttato come pianista solista nel mio primo concerto pubblico. Per questo l'oggetto principale dell'Associazione è quello di dare seguito a quel ruolo che mi ha sempre rappresentato: facilitare, cioè, lo sbocciare di talenti in nuce, aiutandoli ad emergere attraverso lo sviluppo delle loro attitudini".
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