Si è concluso con l'occupazione
del cortile della facoltà di Lettere, in via Zamboni 36, cuore
dell'università di Bologna, il pomeriggio di di tensione e tra
le forze dell'ordine e gli attivisti del Collettivo
universitario autonomo (Cua) durante il corteo "It's time to
fight" indetto dallo stesso collettivo.
Il primo momento di tensione si è verificato quando il
corteo, che alternava momenti di passeggiata a momenti di corsa
in zona universitaria al grido di "Indovina dove andiamo", ha
iniziato a correre lungo via San Vitale, in direzione di un
blindato della polizia. A quel punto un agente della Digos ha
tentato di bloccare gli studenti afferrando il carrello spinto
dalla prima linea di attivisti. Negli attimi successivi il primo
scontro fisico, senza manganelli, tra il centinaio di
manifestanti e gli agenti.
Il corteo è poi ripartito imboccando via Benedetto XIV e
sempre alternando momenti di passeggiata a momenti di corsa, con
l'obiettivo di destabilizzare le forze dell'ordine. "Bologna è
nostra, non vostra", hanno gridato in via Mascarella
rivendicando il diritto di "autodeterminarsi" e di percorrere
liberamente le strade della città. E proprio in via Mascarella,
dove è stato ricordato Francesco Lorusso, il militante di Lotta
Continua ucciso proprio in quella strada da un carabiniere
durante gli scontri del 1977, si è verificato un altro
significativo episodio di tensione. Un agente si è lanciato a
tutta velocità contro il corteo, che a sua volta stava correndo
verso il cordone delle forze dell'ordine. Non sono stati
segnalati feriti, anche se durante una conferenza stampa
improvvisata verso la fine della manifestazione un giovane che
si è detto "giornalista e attivista del Cua" ha denunciato di
essere stato colpito alla spalla da un manganello. Al momento
della conferenza stampa il ragazzo indossava un casco che
riportava la scritta "Press". "Minacce, strattonamenti, pugni in
faccia a mani nude: questa non è un'azione di polizia, questa è
un'azione di violenza, questa è violenza privata", ha denunciato
Federico, uno dei leader del collettivo.
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