Sette anni in abbreviato per Giuseppe Gareri, ex consigliere comunale a Gualtieri (nel Reggiano) e Luigi Brugnano, già coinvolto nel processo Aemilia contro la 'Ndrangheta. Sono le condanne più pesanti emesse dal gup Andrea Rat oggi pomeriggio nel tribunale di Reggio Emilia riguardo all'inchiesta 'Billions', operazione condotta da guardia di finanza e polizia e coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Forte. Al centro delle accuse, una presunta associazione a delinquere - composta da una cinquantina di persone - dedita a emettere fatture per operazioni inesistenti, reati tributari di varia natura, riciclaggio e bancarotta fraudolenta per un giro stimato di oltre 240 milioni di euro e la cosca Grande Aracri sullo sfondo.
In aula sono comparsi 177 imputati. In abbreviato sono state pronunciate 24 condanne. Oltre a Gareri e Brugnano, ritenuti dagli inquirenti ai vertici del sodalizio, 5 anni di pena a Nicola Lombardo e 4 anni a Raffaele Mirabelli. Dieci le assoluzioni, tra cui Francesco Veroni, titolare del noto e omonimo salumificio di Correggio. Mentre 37 persone hanno patteggiato, tra cui Luca Bonacini a 4 anni e 10 mesi, la più alta. Mentre sono 97 gli imputati rinviati a giudizio che si dovranno difendere a dibattimento. Spiccano Vincenzo Vasapollo che a fine anni '90 venne accusato del tentato omicidio di Antonio Valerio, oggi collaboratore di giustizia, ma anche Antonio Sestito, figlio di Dante imputato per l'omicidio di Salvatore Silipo nella sua autofficina di Cadelbosco Sopra un anno fa. E infine Girolamo Rondinelli, nipote del boss Nicolino Grande Aracri, in carcere dopo la condanna in via definitiva nei giorni scorsi per le minacce all'ex consigliera comunale della Lega (ora in Fratelli d'Italia) Catia Silva.
"L'epilogo processuale risulta grandemente condizionato dalla provenienza geografica di taluni imputati. Al fine di prevenire interferenze nel tessuto economico sociale emiliano sono state irrogate sanzioni sproporzionate rispetto ai fatti di reato contestati", dice l'avvocato Matteo Murgo, difensore di Giuseppe Gareri. "Impugneremo la sentenza dinanzi alla Corte di Appello di Bologna, auspicando una maggiore obiettività, terzietà ed imparzialità dell'organo giudicante".
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