Nascerà a Bologna l'Università delle Nazioni Unite dedicata a big data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell'habitat umano.
Lo ha annunciato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Il consiglio dell'Università delle Nazioni Unite ha infatti accettato la proposta arrivata da Regione Emilia-Romagna e Ministero degli Esteri. Si tratta della 12/a sezione dell'Università aperta nel mondo, la prima nell'area Mediterranea. Partner dell'operazione sarà l'Università di Bologna e la sede sarà al tecnopolo.
La Regione Emilia-Romagna ha già stanziato 5 milioni nel triennio necessarie a garantire l'avvio dell'istituto e mettergli a disposizione una sede. Il presidente Stefano Bonaccini ne ha parlato con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, visto che la Farnesina dovrà impegnarsi per altri 40 milioni, per dare continuità al progetto approvato con il precedente governo.
Si tratta di un'Università vera e propria, con corsi di laurea specifici, docenti e ricercatori che lavorerà in stretto rapporto con il centro di calcolo del supercomputer Leonardo (il quarto più potente del mondo) e il centro meteo, che si trovano sempre al tecnopolo. Fondamentale, poi, sarà la partnership con l'Università di Bologna.
Nei giorni scorsi il rettore dell'ateneo delle nazioni unite David M. Malone ha inviato una lettera non solo per approvare, ma anche per elogiare il progetto che si occuperà, appunto, di indagare i cambiamenti climatici attraverso i big data e l'intelligenza artificiale.
Il prossimo passaggio formale sarà un accordo bilaterale fra l'Onu e le autorità italiane nel quale si formalizzerà l'accordo e si darà il via operativo alla nascita dell'Ibahc (acronimo dell'istituto che sta per Big Data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell'habitat umano).
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