"E' stato un anno molto faticoso: fino al 25 novembre, dal 30 dicembre 2021, questo ufficio ha lavorato con cinque magistrati su 13 previsti dell'organico. E' uno dei distretti più importanti d'Italia, ha il controllo su dieci procure, è un distretto ricco di criminalità organizzata, mafiosa, economica e di terrorismo. In cinque magistrati su 13 abbiamo fatto fronte al lavoro di quest'anno, con buoni risultati ottenuti". E' il bilancio di Lucia Musti, procuratore generale reggente di Bologna, che ha incontrato i giornalisti a fine anno.
"Mi sento di ringraziare i colleghi Nicola Proto, Massimiliano Rossi, Stefano Orsi e Antonella Scandellari. Il Csm ha accolto il nostro grido di dolore e ha pubblicato quattro posti per sostituti: dal 25 novembre è arrivata Silvia Marzocchi, ex procuratore per i Minori, poi Antonietta Di Taranto (dall'ufficio legislativo del ministero della Giustizia) e a gennaio arriveranno i colleghi Licia Scagliarini e Silvio De Luca, a quel punto resteranno due posti vacanti più il procuratore generale e l'avvocato generale".
Nel corso del 2022, oltre alla sentenza di primo grado nel processo a Paolo Bellini per la Strage di Bologna, seguito dalla Procura generale che ha avocato il fascicolo, "c'è stato anche il passaggio in giudicato di 'Aemilia' con 87 ordini di esecuzione emessi in 24 ore e per questo voglio ringraziare tutto il personale - ha detto Musti - e poi la condanna in appello della prima tranche di 'Grimilde'. Non dimentichiamo i processi sui femminicidi e i 'codici rossi' seguiti con attenzione e rapidità". Rispetto alla definizione di "distretto di mafia" data lo scorso anno nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, Musti, interpellata sul punto, ha detto: "L'analisi complessiva del nostro lavoro induce a dire che non mi ero sbagliata a dare quella definizione. Avevo fatto l'elenco sentenze passate in giudicato, io non sono una sociologa criminale, non elaboro dati, leggo gli atti e le sentenze".
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