Nessun tampone ancora è stato eseguito a viaggiatori potenzialmente in arrivo dalla Cina, atterrati all'aeroporto Marconi di Bologna, in tre giorni. Dopo l'ordinanza del Ministro della Salute Orazio Schillaci che ha introdotto l'obbligo dei tamponi antigenici Covid-19 e il relativo sequenziamento del virus per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia, l'azienda Usl di Bologna ha predisposto un camper con due infermieri nell'area aereoportuale per svolgere il test. Al Marconi, a differenza di altri scali italiani come Roma e Milano, non arrivano voli diretti dalla Cina; al momento, sono "sorvegliati speciali" i voli da Dubai, dove i viaggiatori dalla Cina potrebbero fare scalo prima di imbarcarsi per l'Italia.
Il bilancio dell'attività svolta finora è di zero tamponi eseguiti dal 31 dicembre ad oggi, perché nessun passeggero è stato segnalato all'azienda Usl di Bologna dall'autorità competente, ossia dall'Usmaf, Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera. Lo aveva anticipato l'edizione bolognese di Repubblica e anche oggi - come conferma l'azienda sanitaria Bolognese - il personale ha atteso il volo da Dubai delle 12.40, atterrato in ritardo alle 13.04, ma dall'Usmaf non è arrivata nessuna indicazione di nominativi di passeggeri rispondenti ai criteri e quindi da sottoporre a tampone.
Se per i voli diretti, la procedura è più lineare, diventa più complesso monitorare viaggiatori dalla Cina in scalo, soprattutto se si spostano con compagnie aeree differenti.
Domani, come ogni martedì (e giovedì), al Marconi, non sono in programma voli in arrivo da Dubai.
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