/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uno bianca: i familiari dei carabinieri uccisi: non conosciamo tutta la verità

Uno bianca: i familiari dei carabinieri uccisi: non conosciamo tutta la verità

Anniversario del Pilastro: 'Indagini sbagliate e depistaggi, cercare complici e mandanti'

BOLOGNA, 04 gennaio 2023, 16:56

Redazione ANSA

ANSACheck

 "Dopo 28 anni dall'arresto di alcuni componenti della banda della Uno bianca non conosciamo tutta la verità sul perché uomini delle istituzioni si resero responsabili di 24 omicidi e 102 feriti con ferocia cieca e spietata. Il gruppo criminale, composto per la quasi totalità da poliziotti, agiva con una ferocia omicida irragionevole, specialmente negli anni 1990-91 durante la cosiddetta fase terroristica, nel corso della quale uccidevano senza un apparente motivo. Come quella tragica sera del 4 gennaio 1991, quando una pattuglia dei carabinieri venne vigliaccamente attaccata mentre percorreva via Casini del quartiere Pilastro di Bologna". Lo scrivono i familiari dei tre carabinieri uccisi, Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, in occasione del 32/o anniversario dell'eccidio.
    "Quello del 4 gennaio 1991 - dicono - aveva tutte le caratteristiche di un agguato, studiato e premeditato, in questo caso bisogna ricercare complici e mandanti". Di recente "alcuni episodi relativi alle prime indagini sono stati oggetto di un informativa dei carabinieri e di un esposto". La prima "riguardava un'intercettazione telefonica che coinvolse la famiglia della super testimone Simonetta Bersani, che aveva accusato soggetti poi risultati innocenti". L'esposto era sulle comunicazioni degli inquirenti su alcuni fucili dei fratelli Savi: "Subito dopo - ricordano i familiari - la Procura della Repubblica di Bologna aprì un fascicolo conoscitivo, ma, a distanza di ben due anni, non si conoscono ancora le determinazioni degli organi inquirenti su quanto denunciato".
    "Noi familiari - continuano - siamo determinati nel ricercare la verità ed auspichiamo una riapertura delle indagini su tutti i sette anni di crimini della banda della Uno bianca, una vicenda caratterizzata da depistaggi ed indagini sbagliate, avvolte ancora da numerose ombre". Nei prossimi giorni i familiari dei militari depositeranno un esposto, frutto di un lungo lavoro di ricerca.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza