A diciotto anni dal disastro,
Crevalcore - nella pianura bolognese - ha ricordato con una
messa in suffragio delle vittime nella chiesa di San Silvestro e
la deposizione di corone di fiori la strage ferroviaria del 7
gennaio 2005, quando alle 12.53, in una fitta nebbia, un
interregionale proveniente da Verona e un convoglio merci con
putrelle di acciaio in viaggio da Roma si scontrarono
frontalmente nei pressi della stazione di Bolognina, sulla
Bologna-Verona a binario unico. Il bilancio fu di 17 vittime,
tra cui entrambi i macchinisti, e circa 80 feriti.
Alle cerimonie hanno partecipato tra gli altri il sindaco di
Crevalcore, Marco Martelli, la vicepresidente della Regione
Irene Priolo e per la prima volta Luigi e Marisa Sette, genitori
di Matteo, studente universitario allora 26enne e l'ultima
vittima ritrovata dopo quasi due giorni di soccorsi e di
ricerche.
Per i pm a causare la strage fu l'errore di un macchinista
che 'bucò' un semaforo rosso, scontrandosi con il convoglio che
arrivava in direzione opposta senza Scmt, Sistema di controllo
marcia treno, meccanismo automatico che blocca il treno in caso
di mancato rispetto dei segnali. Il processo si chiuse nel 2011
con l'assoluzione di dieci dirigenti delle Ferrovie e non ci fu
appello. La vecchia linea ferroviaria è stata nel frattempo
trasformata in una ciclabile, la Ciclovia del Sole, e il
tracciato della Bologna-Verona è stato raddoppiato.
"Tanto è stato fatto da allora ad oggi dal punto di vista
infrastrutturale e tecnologico - ha sottolineato Priolo - La
Regione ha investito, insieme a Trenitalia, Rfi e Fer, perchè è
importante garantire la sicurezza dei passeggeri e continuerà in
questo investimento".
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