Dopo la breve relazione con la colf assunta per accudire l'anziana madre e sbrigare le faccende di casa, per circa un anno avrebbe continuato a pretendere dalla donna rapporti sessuali tramite minacce, botte e la "promessa" di distruggerle i documenti per il permesso di soggiorno.
Protagonista del contestato ricatto sessuale - secondo quanto riportato dai due quotidiani locali - è un 55enne di origine marocchina residente a Ravenna e accusato di lesioni personali e violenza sessuale aggravata.
La donna, sentita ieri come parte civile (avvocato Valentina Bartolini) davanti al Gup Janos Barlotti, ha riferito quanto accadutole tra il 2020 e il 2021 a Ravenna, città nella quale si era trasferita, in seguito all'arrivo nel 2019 in Italia, proprio in ragione dell'offerta di lavoro. Una volta a casa del 55enne, era iniziata una relazione affettiva poi interrotta a suo dire a causa dei comportamenti aggressivi dell'uomo e della sua reticenza a regolarizzarla.
L'ultimo affronto lo avrebbe subito a settembre 2021 quando il datore di lavoro, di fronte all'ennesimo rifiuto, l'avrebbe spinta fuori casa facendole battere la testa (dieci i giorni di prognosi). Ora si trova in un alloggio di Linea Rosa. L'imputato, difeso dall'avvocato Luca Borghesi, ha fatto richiesta di rito abbreviato condizionato alla produzione di alcuni documenti.
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