"Gilgamesh. L'epopea di colui che
tutto vide" è la nuova produzione di ERT (Emilia Romagna Teatro)
al debutto in prima assoluta al Teatro Storchi di Modena dal 2
al 5 febbraio prossimi. Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e
Giovanni Calcagno, che firma anche testo e regia, danno vita a
una narrazione su uno dei poemi più antichi, venuto alla luce
due secoli fa negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a
Ninive (nell'attuale Iraq).
"Quando ebbe una prima traduzione dell'opera, - commenta il
regista Giovanni Calcagno - Rilke affermò di non aver letto mai
niente di così potente, e più tardi anche Elias Canetti, dopo
averne ascoltato alcuni brani recitati da un suo amico attore,
manifestò la necessità di confrontarsi con questo testo per
tutta la vita. Anch'io nel mio piccolo, sono rimasto folgorato
quando ho potuto contemplare, al museo delle civiltà anatoliche
di Ankara, i bassorilievi ittiti che rappresentavano gli episodi
salienti dell'epopea. Era il 2006, e da allora questa storia
continua a procurarmi uno strano senso di necessaria
inquietudine. Per questo, così come hanno fatto chissà quanti
cantastorie prima di me, cerco di tramandarla, raccontandola a
chi non la conosce".
Gilgamesh è la storia di un giovane re che, dopo aver
sperimentato il dolore per la morte del migliore amico Enkidu,
lascia il trono e gli agi di corte per andare alla ricerca del
segreto della vita eterna e della verità sulla caducità
dell'esistenza. Alla fine del suo peregrinare, dopo aver
interrogato l'unico uomo sopravvissuto al Diluvio con cui si
apre il testo, torna in patria con la certezza che il destino
dell'uomo è di essere mortale. II viaggio di Gilgamesh ai
confini del mondo, da un punto di vista eroico, è un completo
fallimento, ma la sua sconfitta diventa un nuovo punto di
comprensione delle cose della vita.
"Questa sua esperienza di una visione nuova quanto mai fresca e
necessaria per noi oggi - conclude Calcagno - ci chiede di
essere trasmessa e raccontata. Convinti dunque che il testo
dell'epopea sia uno spartito da suonare ad alta voce, eccoci
pronti a togliere la polvere da uno dei più grandi tesori della
letteratura di tutti i tempi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA