Dopo 567 anni le monache clarisse lasciano il monastero della Santa, come è conosciuto a Bologna il santuario del Corpus Domini di via Tagliapietre, fondato da Santa Caterina de Vigri nel 1456 e di cui fu badessa fino alla morte, avvenuta nel 1463.
A darne notizia è monsignor Stefano Ottani, vicario generale, con un articolo su Bologna7, settimanale diocesano: la Federazione delle Sorelle Clarisse che riunisce i monasteri di clausura di Veneto ed Emilia-Romagna ha deciso la sospensione del monastero bolognese. A rendere necessaria questa scelta, la progressiva riduzione del numero delle monache: attualmente sono in quattro che presto saranno accolte da altre comunità.
La Federazione, spiega Bologna7, è giunta alla determinazione di sospendere il monastero, non di chiuderlo, ma il desiderio è quello di non interrompere un rapporto che dura da secoli, "auspicando che questa casa di preghiera possa riaprire presto le porte ad una comunità orante". Domenica 30 aprile, alle 18.30, l'arcivescovo Matteo Zuppi celebrerà la messa nel santuario per portare il saluto e il ringraziamento della diocesi alle monache in partenza.
"Dopo la sua morte, il corpo incorrotto di Caterina, rimase quasi un segno tangibile della sua volontà di non abbandonare Bologna, di cui una volta canonizzata nel 1712, venne proclamata compatrona, insieme alla Madonna di San Luca e San Petronio", ricorda la Chiesa bolognese. Il santuario e le reliquie della Santa continueranno ad essere presidiati: saranno i Missionari Identes ad assicurare le celebrazioni e la possibilità di visita.
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