Due giorni dopo l'anniversario della strage alla stazione (2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti), Bologna e l'Emilia-Romagna hanno ricordato quella dell'Italicus, avvenuta all'1.23 di notte del 4 agosto 1974, quando l'esplosione di una bomba sul treno Roma-Monaco - nel tratto di transito a San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino bolognese - causò 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime anche il 24enne forlivese Silver Sirotti, medaglia d'oro al valore civile, controllore che fu tra i primi a soccorrere i passeggeri nella carrozza colpita, la quinta, sventrata all'uscita dalla lunga galleria dell'Appennino toscoemiliano, e che morì sopraffatto dal fuoco.
Sirotti è stato ricordato oggi a Forlì in una cerimonia istituzionale alla presenza dei familiari, tra cui il fratello Franco, e del sindaco Gian Luca Zattini. "La sua figura c'è sempre, è un esempio per tutti", ha detto Zattini. La strage fu rivendicata da Ordine Nero, ma non ebbe responsabili: tutti gli imputati processati sono stati assolti. L'espresso 1486 era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle 20.35 ed era transitato da Firenze Santa Maria Novella a mezzanotte e mezzo, con 23 minuti di ritardo: questo 'slittamento' sull'orario previsto impedì che l'ordigno esplodesse nella stazione di Bologna. Dieci anni dopo l'Italicus, un altro attentato all'interno della stessa galleria, quello del rapido 904 (23 dicembre '84), costò la vita a 16 persone, 267 i feriti. Corone sono state deposte due giorni fa, in occasione del 43/o anniversario della strage, al cippo che ricorda il sacrificio di Sirotti sul primo binario della stazione centrale e alle lapidi che a San Benedetto Val di Sambro ricordano le vittime dell'Italicus e del 904.
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