L'assassino potrebbe essere una persona che ha facile accesso al condominio di via del Ciclamino, dove ieri mattina è stata trovata morta, uccisa con 17 coltellate, Pierina Paganelli, 78 anni, pensionata e devota testimone di Geova. L'indagine è condotta dalla squadra mobile di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, e a poco più di 24 ore dal ritrovamento del cadavere c'è la certezza che il killer conosceva abitudini e luoghi frequentati dalla vittima.
Nessun ambito è escluso: quello familiare, i residenti di via del Ciclamino, una cinquantina di famiglie con accesso alla zona garage interrato, conoscenti in ambito religioso. Ai box sotterranei, però, si accede solo da un cancello automatico che alle 21 di ogni sera viene chiuso e per entrare serve un telecomando. Pierina Paganelli martedì sera alla 20, dopo aver partecipato ad un riunione di preghiera nella sala del Tempio dei testimoni di Geova, presumibilmente intorno alle 22, è tornata a casa in auto. Ha parcheggiato la vettura in garage, ha percorso pochi metri ed ha aperto la porta interna del vano scale. Lì, tra le scale e il vano ascensore, l'assassino le ha teso un agguato sferrandole 17 coltellate e lasciandola in un lago di sangue. La donna ha tentato di difendersi parando i colpi con le braccia, ma è caduta a terra. Abbandonata vicino al corpo la borsetta.
Un'altra ipotesi porterebbe a pensare che l'assassino sia entrato dalle scale del condominio, ma comunque anche queste sono interdette da un portone chiuso a chiave. Certo è che chi ha ucciso Pierina Paganelli l'ha fatto con rancore e con accanimento, colpendola quando era già a terra agonizzante. Lo confermerebbe al momento una prima ispezione cadaverica, ma solo l'autopsia potrà precisare quale sia stato il colpo fatale e se c'è stata violenza sessuale vista la gonna strappata e la biancheria in disordine.
Intanto da mercoledì mattina, dalle 8.30 fino alle 4 di notte, gli inquirenti hanno interrogato la nuora, Manuela Bianchi. "Sono stata interrogata fino alle 4 in Procura - ha detto oggi uscendo di casa - perché sono la persona più informata sui fatti e perché ieri mattina sono stata io a trovare mia suocera, mentre scendevo ad accompagnare mia figlia a scuola. Una disgrazia che arriva con mio marito ancora ricoverato".
Bianchi nel giugno di quest'anno aveva fatto un appello pubblico sui social per cercare testimoni dell'incidente stradale in cui era rimasto coinvolto il marito. Uno dei tre figli di Pierina Paganelli, Giuliano Saponi, 53 anni, infatti il 7 maggio era stato trovato al margine della strada con il cranio lesionato. Un incidente o un'aggressione che rimane ancora un mistero e che non si esclude possa essere collegato all'assassinio. La prossima settimana, infatti, Giuliano tornerà a casa, nell'appartamento sullo stesso pianerottolo del condominio in cui viveva la mamma, dove oggi in molti hanno paura di rincasare.
"Dopo quello che è successo abbiamo paura. Chiederemo le telecamere alla riunione condominiale prevista per domani sera - racconta una vicina di casa - i garage sono troppo bui". "La signora Pierina la conoscevo appena - dice un'altra pensionata e vicina di casa della vittima - una donna distinta ma molto riservata. Sono molti i testimoni di Geova che abitano in via Del Ciclamino, fanno molto gruppo tra loro. Con noi solo buon giorno e buona sera".
"Noi siamo vicini alla famiglia di Pierina Paganelli - ha detto Roberto Guidotti, portavoce dei Testimoni di Geova per l'Emilia Romagna e Marche - tutta la nostra comunità adesso si sta stringendo attorno ai familiari. Pierina era una donna molto amata da tutti, si era sempre spesa per gli altri ed era molto impegnata nelle varie attività di volontariato all'interno della nostra comunità. Noi speriamo che la fede contenuta nella bibbia possa essere di conforto per i familiari e gli amici in questo momento di dolore".
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