"Dire che il ministro Valditara
debba revocare la nomina di Paola Concia è scontato, giunti a
questo punto in assenza di dietrofront, mi aspetto le sue
dimissioni immediate, poiché inadeguato in quanto ha dimostrato
platealmente un gigantesco complesso di inferiorità culturale".
Così, in un post sul suo profilo Facebook, il consigliere
regionale emiliano-romagnolo della Lega, Matteo Montevecchi,
interviene sulla nomina di Paola Concia a coordinatrice del
progetto scolastico 'Educare alle relazioni'.
"Sono rimasto basito come tanti dalla scelta del ministro
dell'Istruzione e del Merito in quota Lega, Giuseppe Valditara,
di nominare come coordinatrice del progetto nelle scuole
'Educare alle relazioni', proprio l'attivista politica pro
ideologia LGBTQ+, ex deputato del Partito Democratico, Paola
Concia. Una decisione che milioni di italiani si sarebbero
aspettati da un governo targato Schlein e teoricamente non da
questo".
Quindi, prosegue l'esponente del Carroccio, "dopo non aver
mosso un dito riguardo le dannose carriere alias adottate da
diverse scuole, dove occorreva una sua circolare ministeriale
per annullare questi provvedimenti presi autonomamente e
ricordare loro che devono semplicemente attenersi alla legge,
ora cavalcando la narrativa dominante Valditara si propone di
'sradicare' i presunti 'residui di una cultura maschilista,
macista della società italiana' e per inseguire tal proposito
arriva a selezionare con nonchalance a capo di un progetto
dedicato alle scuole direttamente un profilo iper progressista".
A giudizio di Montevecchi "il ministro al posto di
riflettere sui suoi grossolani errori politici e culturali,
mette le mani avanti e afferma in politichese: 'Non creiamo
polemiche inutili, su un tema così delicato dobbiamo essere
uniti'. E Paola Concia dal canto suo dichiara di aver ricevuto
'carta bianca' dal ministro".
Pertanto, conclude il consigliere leghista, "caro ministro,
questa non sarà la classica 'polemica' che dura due giorni, come
immagino penserà, perché noi saremo disposti a ricordarle oggi,
domani e sempre che l'educazione è una prerogativa della
famiglia, figuriamoci se siamo disposti a delegarla alla
Concia".
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