A Ferrara è nato il Centro Studi
"Roberto Pazzi", un'associazione culturale con sede
nell'abitazione stessa dello scrittore da poco scomparso, in via
Contrada della Rosa, in pieno centro storico. È presieduto da
coloro che l'autore considerava suoi successori ideali,
pragmatici e spirituali insieme, rispettivamente Stefano
Baldrati e Matteo Bianchi. "Tra le nostre intenzioni - ha
spiegato Baldrati - c'è quella di mantenere vive sia le istanze
sia le stanze di Roberto, e di aprirle agli autori esordienti
che credono nella fantasia quale strumento per risolvere le
contraddizioni e le mancanze del quotidiano. Quel fantastico che
aveva svincolato con ironia Ariosto dai doveri del cortigiano e
che ha continuato ad alimentare, anche se talvolta sottotraccia,
il realismo magico congeniale a Roberto". Oltre a organizzare
residenze d'autore per divulgare tanto la vista quanto la
visione di Pazzi, il centro studi si impegnerà a catalogare la
corposa biblioteca dello scrittore, compresa l'eredità di
manoscritti e dattiloscritti rinvenuti. "Per quasi mezzo secolo
il suo studio in fondo al corridoio è stato un rifugio, ma anche
il suo osservatorio privilegiato sulla città e sul mondo,
rivelando un'altra inclinazione condivisa con l'Ariosto che
recitò a memoria sotto le torri del Castello Estense con Moni
Ovadia, nel giugno 2021 - ha affermato il presidente del nuovo
centro Matteo Bianchi - Pazzi è stato un intellettuale organico,
che ha riletto il contesto sociale di appartenenza attraverso la
tradizione e senza mai rinunciare all'apporto dei classici, ma
che al contempo non ha risparmiato alcunché alle storture
dell'esercizio del potere". Al di là della produzione in prosa e
in versi, l'associazione culturale si occuperà anche degli
articoli pubblicati negli anni da Pazzi in qualità di critico
del New York Times, del Corriere della Sera e di Qn, nonché
degli scambi epistolari con le personalità che hanno orientato
l'immaginario del Novecento internazionale. Simbolicamente la
prima socia onoraria è una grande amica di Pazzi, la scrittrice
Dacia Maraini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA