Dopo Bari, La Spezia, Roma, Torino, Firenze, Palermo, Napoli e Milano sbarca anche a Bologna la mostra itinerante sulle stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943-1945 dal titolo "Nonostante il lungo tempo trascorso…". Inaugurata oggi a Palazzo d'Accursio, la mostra organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare d'Appello sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica (ed il contributo del Comune di Bologna), resterà aperta fino al 26 maggio. A curarla è stato il dottor Marco De Paolis, Procuratore generale militare presso la Corte militare di Appello. Attraverso fotografie, documenti, narrazioni orali e filmati, la mostra vuole far conoscere una pagina importante della storia nazionale, ovvero quella dei crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio del 1943. Quattro le sezioni: la prima è dedicata ai crimini di guerra militari.
La seconda è sui crimini di guerra commessi in Italia sulla popolazione civile, mentre la terza è dedicata ai deportati.
L'esposizione si chiude con una sezione sui processi celebrati nei tribunali militari italiani contro i crimini di guerra tedeschi dal dopoguerra ad oggi (1949-2013).
"E' una occasione per i giovani di conoscere la nostra storia anche sotto questo punto di vista. Non a caso siamo qui nella sede del Comune, sintesi dei valori che accomunano i cittadini, civili e militari, luogo simbolo della comunità", ha detto il Procuratore generale De Paolis. "Dagli archivi della Procura generale del Dipartimento di Stato della Difesa - ha detto il sindaco, Matteo Lepore - sono emerse le foto, le immagini, tutti i materiali dei processi, come anche quello della strage di Marzabotto e Sant'Anna di Stazzema. Materiale importante che dopo tanti anni ha portato verità e giustizia, come nel caso di Marzabotto. Fa parte del nostro percorso sulla memoria, il percorso democratico che Bologna sta portando avanti ed è la nostra iniziativa importante per questo 25 Aprile". Ma sarà un 25 Aprile divisivo? "A Bologna non è mai divisivo il 25 Aprile", ha rimarcato Lepore.
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