Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l'intervento dei Vigili del fuoco. Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall'acqua. Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l'acqua che dalla notte scorsa entrava nella centrale. Per aiutare i pompieri, Enel ha anche abbassato il livello del bacino di Suviana di almeno un metro, anche se non è escluso che poi abbia proseguito. Ora si andrà avanti per tutta la notte ai livelli meno 8, meno 9 e meno 10. Con quali speranze, nessuno si fa eccessive illusioni: "Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea", aveva detto già di prima mattina Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. Per ora però il bilancio resta quello del primo giorno: tre morti, quattro dispersi, cinque feriti.
Oggi alcuni familiari delle persone coinvolte sono anche entrati nella centrale. La Regione Emilia-Romagna ed Enel Green Power hanno attivato il supporto psicologico per i parenti delle vittime. Accanto ai soccorsi e al dolore, però, è anche l'ora delle domande. A partire da una: da cosa si è sviluppata l'esplosione durante il collaudo, che poi ha portato al collasso del solaio e all'allagamento dei locali? Una risposta definitiva per ora non c'è, ma dovrà trovarla un'inchiesta. Ma i fari sono puntati anche sulla situazione dei subappalti che ruotavano intorno ai lavori che interessavano il cantiere. Va detto che, se in un primo momento le istituzioni parlavano di dipendenti tutti esterni, ora emerge che tra feriti, dispersi e lavoratori illesi almeno sei erano dipendenti di Enel Green Power. Numeri precisi, però, l'azienda non ne dà. Questi sono i temi più dibattuti, nella lunga processione di istituzioni ed esponenti politici e sindacali alla centrale di Bargi, nel comune di Camugnano. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, chiede prudenza: "Credo che sia prematuro descrivere una dinamica dei fatti che ancora non è accertata e soprattutto lanciarsi, come ho visto che ha fatto qualcuno, in valutazioni e affermazioni su quelle che potrebbero essere state le cause dell'incidente", ha detto.
Ma la Cgil di Bologna, con il segretario Michele Bulgarelli, va all'attacco: "Non si sa quali sono le aziende di cui erano dipendenti i lavoratori esterni, è grave". Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, rileva: "Di certo registro che anche sulle partecipate dello Stato, dalle Ferrovie qualche settimana fa a questa vicenda, forse qualche attenzione in più credo andrà messa". Dura la segretaria del Pd Elly Schlein: "Un'altra strage di lavoratori, non possiamo più accettare che questo accada". Enel Green Power, dal canto suo, si difende col suo ad Salvatore Bernabei, che ricorda come la centrale fosse ferma dal 2022 per i lavori di aggiornamento tecnologico di fornitura, montaggio e collaudo: "Avevamo scelto tra le migliori ditte, le migliori società nel campo dell'elettrico e dell'idroelettrico: Siemens, Abb, Voith". Insomma, "quando mi rivolgo a un contractor, il contractor è sinonimo di prestigio e serietà". E per quanto riguarda i subappalti? "Questa domanda la deve rivolgere ai contractor, che a loro volta possono rivolgersi ad altri specialisti, perché i lavori che stavamo facendo qua sono lavori che si possono fare solo da parte di specialisti". Quelli in corso erano lavori di aggiornamento tecnologico, "in particolare stavamo realizzando le prove collaudo sul secondo gruppo. Le prove sul primo gruppo si erano già realizzate nelle settimane scorse ed erano già concluse".
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