Dopo che il Tar
dell'Emilia-Romagna non ha fermato città 30 (le ordinanze del
Comune di Bologna che impongono il limite di 30 km/h sul 70%
circa delle strade), il ministero delle Infrastrutture e
trasporti rilancia e con una nota annuncia che "continuerà a
vigilare".
Al Tar infatti pendeva il ricorso di due tassisti che
chiedevano una sospensiva, a corredo del quale il ministero
aveva inviato una memoria. La sospensiva è stata però ritirata e
il tribunale amministrativo ha fissato un'udienza conoscitiva
per il 23 ottobre. Una decisione che ieri ha fatto esultare il
Comune di Bologna: i limiti di velocità e i nuovi provvedimenti
per la sicurezza stradale non cambiano.
"Su Bologna Città 30 - scrive il Mit - la posizione del
ministero delle infrastrutture e dei Trasporti è stata chiara
fin dall'inizio: sui limiti di velocità è il Codice della strada
a parlare. Da qui, la direttiva del primo febbraio,
l'interlocuzione con il Comune e ora la memoria depositata al
Tar. Lo scopo della memoria è offrire elementi di valutazione al
giudice amministrativo sulle ragioni tecniche e normative che
devono essere ponderate nell'attuazione dell'articolo 142 del
Codice della strada che - si ricorda- legittima limitazioni
della velocità solo in determinate strade o tratti di strada.
Nel merito dell'udienza di ieri, sono stati i ricorrenti a
rinunciare al cautelare per chiedere di avere in termini
anticipati (e quindi non tra alcuni anni, ma tra alcuni mesi)
una sentenza di merito che finalmente potrà mettere ordine sul
tema".
D'altronde, prosegue il ministero "sulla sicurezza stradale
servono certezze giuridiche, per questo il Ministero ha voluto
richiamare l'amministrazione comunale al rispetto della legge,
senza con ciò voler ridimensionare l'autonomia comunale. La
revisione delle ordinanza non può certo essere sine die e il
ministero continuerà a vigilare con tutti gli strumenti utili".
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